Lando Buzzanca, il ricordo del fratello Salvo: “Era un faro”

Lando Buzzanca, il ricordo del fratello Salvo: “Era un faro”

“È stato per me un faro sia nella vita personale che professionale, è stato una sorta di guida fino a un certo punto, dandomi anche qualche indicazione su cosa avrei dovuto e potuto fare nella vita da grande”. Salvo Buzzanca, nella foto, fratello di Lando, l’attore morto ieri a Roma all’età di 87 anni dopo una malattia invalidante e che da poco più di un anno ne aveva compromesso le facoltà mentali e cognitive, risponde così al telefono in una giornata per lui dolorosissima. Tra loro corrono vent’anni di differenza, “un uomo per me importantissimo, oltre ad essere mio fratello”, dice, “ma dal punto di vista della persona è uno che mi ha insegnato la volontà, la caparbietà, ad avere un obiettivo nella vita, per me ha contato tantissimo e mi mancherà moltissimo”.
Il fratello ricorda anche che dopo la morte della moglie Lucia, nel 2010, Lando Buzzanca di fatto non ha assorbito il colpo e non si è più ripreso, “era molto legato a lei, ha cercato in tutti i modi di non pensare alla sua scomparsa ma non ci è riuscito per nulla. Sono stati 53 anni insieme, una vita”.
Ma Salvo vuole ricordare il fratello Lando soprattutto “per l’uomo che è stato e cosa ha rappresentato soprattutto nel decennio Settanta, cioè l’uomo di punta più potente insieme alla trasmissione di Delia Scala, “Signore e Signora”, la prima trasmissione ante litteram sulla coppia, su quella che doveva essere la forma moderna della coppia. Un innovatore. Un uomo spiritoso, molto spiritoso, molto più in privato che in pubblico. Ma non vorrei osannarlo qui più di tanto, era mio fratello, era ed è stato un uomo importante per la nostra famiglia. Dopo mio padre perdiamo un condottiero in casa”.

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