Dopo aver sfiorato la vittoria per un soffio, Gaia Gozzi riprende la sua vita ripartendo lì dove X Factor l’ha portata: da una maggiore consapevolezza di sé e dall’amore più grande che si possa coltivar, quello per la musica
Un lungo vestito a strisce blu e gialle, una camicia jeans aperta e una bandana variopinta sulla testa. È così che Gaia Gozzi ha fatto il suo esordio a X Factor più di tre mesi fa. Una ragazzina acqua e sapone, pronta a stupire tutti con una delle voci più angeliche di quest’edizione. Una voce che l’ha portata alla finalissima al Forum di Assago dove, fra spacchi vertiginosi e abiti da principessa, ha sfiorato il trofeo per un soffio, piazzandosi seconda dietro ai Soul System.
Se lo aspettava questo secondo posto?
«Non me l’aspettavo per niente e forse è per questo che me lo sto godendo così tanto. Arrivare fino a questo punto era impensabile per me, e mi è piaciuto tutto di questo percorso. Non ho nessun rimpianto».
Che cosa rappresenta questo traguardo per lei?
«L’inizio di una scoperta di me stessa. Credere in me stessa finalmente. Ho sempre pensato che la musica fosse un sogno inarrivabile, invece adesso inizio a pensare alla musica come qualcosa di concreto. Crederci è la cosa più importante di tutte».
Immagino che voglia che la musica diventi il suo lavoro.
«Nutrirmi di musica tutti i giorni sarebbe un sogno per me. Vorrei proseguire anche gli studi universitari, ma la musica rimane il mio pallino».
Giovedì sera ha duettato con Giorgia che, a un certo punto, le ha detto: «questo è il tuo momento».
«Cantare con Giorgia è stato pazzesco: si è creata una magia fra di noi e ringrazio il cielo per avermi regalato questo momento speciale con lei. Ha un’aura davvero pura: mi ha fatto sentire una sua pari e, quando cantavamo insieme, era come se fossi in un altro mondo».
Manuel Angelli ha detto che lei «emana luce, purezza e sei meravigliosa».
«Non me lo sarei mai aspettata e a stento continuo a crederci. Tutti i giudici mi hanno fatto crescere e mi hanno regalato tanti momenti di felicità. Hanno speso delle belle parole, ma anche delle critiche che mi hanno fatto riflettere. Abbiamo lavorato con delle persone meravigliose e non era certo scontato».
Fedez cosa le ha detto dopo la finale?
«Mi ha abbracciato e mi ha detto che è stato un piacere lavorare con me. Alla festa siamo stati un po’ insieme e mi ha confidato di poter contare sempre su di lui in futuro».
Sua madre come l’ha presa, invece?
«Mia madre era estasiata: ci siamo abbracciate e siamo scoppiate a piangere. Era come se non ci fossimo rese conto di quello che stava succedendo».
Ha difeso la scelta di cantare il suo inedito in inglese: è ancora di questa idea?
«La musica è la cosa più importante. Le senzazioni devono essere l’obiettivo principale di un artista: devo emozionare e poi concentrarmi per non sbagliare le note. Il nostro panorama musicale sta già entrando in un’ottica internazionale e il patriottismo oggi fa un po’ strano, in tutta sincerità».
Restando in tema internazionale, c’è qualche cantante che guarda con più ammirazione?
«Tanti anni fa c’era il cantante preferito. Adesso il panorama è molto vasto ed è giusto prendere un po’ da tutti. Mi rifarò sempre a Nina Simone, mentre Beyoncé rimane l’emblema dello spettacolo. Le donne nel campo musicale sono forti e bisogna far sì che questo continui. Non dimentichiamoci che eravamo tre donne alla finale di X Factor: dobbiamo ripeterci sempre che siamo grandi e che possiamo fare tanto di più».
Mario Manca, Vanity Fair