Rai Storia, stasera torna “Il segno delle donne”

Rai Storia, stasera torna “Il segno delle donne”

La stilista che da sola costruì un impero della moda: Fernanda Gattinoni – nell’interpretazione di Elisabetta De Palo “intervistata” da Elena Stancanelli – è la protagonista de “Il Segno delle Donne”, la docu-fiction coprodotta da Rai Storia e Anele in onda martedì 19 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Nata in provincia di Varese, Fernanda Gattinoni perfezionò il suo interesse per il disegno di abiti sartoriali tra Londra, Parigi e Milano, per poi trasferirsi a Roma, dove, con grande coraggio e determinazione, alla fine della Seconda guerra mondiale, aprì il suo primo atelier andando totalmente controcorrente, staccandosi definitivamente dalla moda francese imperante fino a quel momento e creando uno stile del tutto italiano. Nella “Hollywood sul Tevere” la grande stilista, considerata una delle prime creative della moda, collaborò con i più grandi registi, vestendo le grandi star del cinema internazionale, da Ingrid Bergman ad Anna Magnani a Audrey Hepburn, con cui strinse profonde amicizie. Eleganza, dedizione al lavoro, generosità e umanità, sono le qualità che fecero di Madame Gattinoni – come amava essere chiamata – “una diva tra le dive”, fissando la sua casa di moda e il suo stile unico nella Storia.
Nell’intervista “impossibile” con Elena Stancanelli, Fernanda Gattinoni-Elisabetta De Palo risponde alle domande di con parole realmente usate dalla stilista in lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici. 
Per ripercorrere le tappe della sua vita e della sua straordinaria carriera, il racconto si arricchisce anche di immagini inedite provenienti dagli archivi di famiglia, filmati di repertorio e testimoni illustri, come il Presidente della Maison Gattinoni Stefano Dominella, lo stilista Guillermo Mariotto, la première storica dell’atelier Maria Pellegrini, la collaboratrice Patrizia Pizzicheria e la storica della moda Sofia Gnoli.

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