Beppe Fiorello è impegnato sul set di ‘L’afide e la formica’, il primo film del regista lametino Mario Vitale, una storia di sport e integrazione in Calabria. Sperando che possa uscire al cinema: “Sognamo il grande schermo, anche se il periodo è incerto”. Ma l’attore ha grandi progetti e guarda già al suo primo film da regista: “Ho l’età giusta per debuttare, sogno il set in estate”. È la storia dell’omicidio di due ragazzi siciliani negli anni ’70, con un omaggio a Franco Battiato, dal titolo “Stranizza d’amuri”.
Da Salvo d’Acquisto a Domenico Modugno, Beppe Fiorello ha dato il volto ad oltre una ventina di personaggi in 15 anni, finendo per diventare un volto indiscusso delle fiction Rai. Ora però l’attore sogna il cinema, il set e anche la poltrona da regista. Nel frattempo è impegnato in un nuovo progetto, che segna un coraggioso slancio verso il cinema, pur nel pieno della pandemia.
Il film si intitola ‘L’afide e la formica‘ ed è l’opera prima del regista lametino Mario Vitale. Beppe Fiorello riparte da qui: “Avevamo voglia tutti di ricominciare e malgrado la fatica dei protocolli, siamo riusciti a portare a casa un film a cui tengo molto”.
Beppe Fiorello ora sogna la poltrona da regista: “Nella recitazione sono inciampato e mi sono trovato bene, ma il mio sogno era la regia. Ho l’età giusta per debuttare, il set in estate, con il mio film”. E un’idea ce l’ha già: un film ispirato ad un fatto di cronaca, sulla morte di due adolescenti siciliani alla fine degli anni Settanta, “la storia dolorosa e poetica di due ragazzi che si volevano bene e camminavano mano nella mano con la meravigliosa incoscienza che ti regala l’amore”. Sarà un omaggio al cantautore che ha firmato quella che Beppe Fiorello definisce la colonna sonora della sua vita, Franco Battiato: “Vorrei alcuni suoi brani, uno l’ho scelto per il titolo del film: Stranizza d’amuri”.
Nel frattempo Beppe Fiorello è impegnato sul set di Lamezia Terme. Nel film veste i panni di Michele, professore di ginnastica che decide di preparare Fatima, un’adolescente nata in Calabria da genitori marocchini, per la maratona del paese. È una storia di sport e integrazione:
“Ho letto la sceneggiatura durante il lockdown, mi ha folgorato”. Sperando che il film possa approdare al cinema: “Il regista gira benissimo. Sognamo il grande schermo, anche se il periodo è incerto”. Nei suoi passi verso il cinema, l’attore racconta di sentirsi vincolato dalla sua lunga carriera nelle fiction per la tv:
“Non sono stanco della tv, ma il cinema lo amo. Però il cinema non si è fidato di me, forse perché troppi mi considerano chiuso nel mio mondo televisivo o pensano che chieda chissà quali compensi. Invece sono qui al servizio di questo giovane debuttante in cui credo. E vorrei che il pubblico continuasse ad andare in sala”.
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