L’ ultima novità- quel “Dieci cose”, il programma ideato da Walter Veltroni e realizzato da Rai Uno al costo di un milione a puntata, alla prima prova si è rivelata un mezzo disastro, facendo crollare gli ascolti del sabato sera di Rai Uno. E’ l’ultimo dei flop della tv di Stato versione Antonio Campo Dall’Orto, che però un successo al suo arco ha inanellato, anche se è durato solo 15 minuti.
Breve, ma in grado di entrare nel guiness dei primati. E’ stato costruito nonostante tutto e tutti la sera del 31 agosto scorso, fra le 22,05 e le 22 e 20 su Rai Due. Non l’aveva né previsto né immaginato il direttore di rete, Ilaria Dallatana, che insieme alla sua collega Daria Bignardi (Rai 3) e al direttore di Rai 1, Andrea Fabiano, da mesi sta partecipando a una incredibile competizione su chi riuscirà a mandare in onda il flop televisivo dell’anno, del secolo, della storia.
Ilaria Dallatana
Gara emozionantissima, con tre campioni superlativi nel genere, tanto che è difficile prevedere chi a fine stagione conquisterà la palma del miglior flop televisivo: è un po’ come sapere in anticipo se il pallone d’oro quest’anno verrà vinto da Christian Ronaldo o da Lionel Messi. Ma la Dallatana li ha fregati tutti, e passerà alla storia per quei 15 minuti che hanno fatto la storia della televisione. Perché quella sera i ripetitori di Rai Due si sono spenti per un black out. Sui teleschermi non c’era nulla se non l’improvvisa interruzione delle trasmissioni, che per i tempi televisivi è durata davvero una infinità di tempo.
I direttori Rai con il loro dg
Il nulla di Rai Due ha battuto ogni record di ascolto, tenendo incollati in media un milione e 300 mila telepettatori, e conquistando il 6,39% di share. Avercene di incidenti così fortunati nell’era tv di Campo Dall’Orto. Perché a quell’ora il mercoledì successivo- 7 settembre- Rai 2, trasmettendo qualcosa (una puntata di Criminal Minds), è scivolata al 5,60%. E il 14 settembre la caduta è proseguita: 5,40% di share. Passata una settimana, ancora più giù: 5,1%. C’è voluto il grande evento il 5 ottobre per superare i risultati del nulla televisivo: il ritorno in Rai di Michele Santoro.
Michele Santoro e il suo Italia
Il risultato ottenuto- 8,14% di share- ha fatto arricciare il naso a molti, e c’è pure chi lo ha definito un “flop” televisivo. Santoro in Rai era sempre andato in doppia cifra, ma tempo ne è passato e il mondo dei telespettatori sembra radicalmente cambiato, la Dallatana avrebbe dovuto celebrare quel successo evidente: c’è voluto più di un mese per battere gli ascolti dello schermo vuoto. Purtroppo per lei Santoro ha deciso di centellinarsi, e la prossima puntata del suo “Italia” andrà in onda solo il 15 novembre.
Enrico Lucci, ora inviato di Nemo
Quindi mercoledì scorso in quello spazio televisivo è andato in onda qualcosa di voluto e pensato profondamente in quella gara eletrizzante fra i tre direttori Rai su chi riuscisse a conquistare il premio per il migliore flop. Così è partito “Nemo-nessuno escluso”, programma di una sua certa genialità, perfino con alcune piccole perle, ma assemblato in modo assai confuso e privo di narrazione comprensibile. Risultato: 854 mila spettatori medi e uno share del 3,8%, che era quasi la metà del risultato dello schermo in black out e addirittura meno della metà del contemporaneo risultato ottenuto da Rete 4 (8% di share) trasmettendo la millecinquecentesima replica di “Rambo”.
Daria Bignardi e Gianluca Semprini
All’arco dei tre direttori campodallortiani ci sono già consolidati flop in ogni genere televisivo. Ha fatto molto parlare di sé la caduta verticale dalla prima puntata in poi di Politics, il talk show che la Bignardi ha affidato al pure bravo Gianluca Semprini, partito già un punto sotto gli ascolti del nulla e franato di puntata in puntata finché miracolosamente Matteo Renzi non ha fatto lì la sua comparsa riportandolo per lo meno a galla. Ma non è andata meglio su Rai 2 per il pre-serale di informazione domenicale, Sunday Tabloid.
Annalisa Bruchi
L’ha voluto la Dallatana, che ne ha affidato la conduzione ad Annalisa Bruchi (consorte dell’ex di Forza Italia Mario Valducci), e le ha affiancato 3 sparring partners: Aldo Cazzullo, Mario Sechi e Dario Vergassola. La Dallatana l’ha lanciato dicendo: “non saremo ossessionati dagli ascolti, in quella fascia c’erano anche telefilm che facevano il 3% di share”. Prima puntata: 2,3%. Seconda puntata: 2,34%. Terza e ultima puntata: 1,8%. Ossessionati dagli ascolti no, ma…
Libero Quotidiano