Tra serie in cantiere Lidia Poet e nuovo adattamento da Ferrante
L’Italia spesso, all’estero, “è ancora vista un po’ come il Paese del buon cibo e del sole, di aitanti uomini in canottiera. Noi sentiamo il dovere di allontanarci dagli stereotipi e raccontare il Paese nella sua ricchezza e varietà, con un ecosistema inclusivo di storie più ampie”. Una linea da realizzare “attraverso i migliori autori e interpreti per portare il grande racconto italiano in 190 Paesi”.
E’ la sfida, spiega Tinny Andreatta, vicepresidente delle serie originali italiane Netflix, che vuole portare avanti la piattaforma con le produzioni nel nostro Paese, variando fra i generi e con una particolare attenzione alle registe e ai giovani autori. Nel 2022 debutteranno otto titoli, nel 2023 dodici e in tutto tra 2022 e 2023 45 titoli italiani, contando anche film e documentari. Tra le novità annunciate nell’incontro con i giornalisti, la serie dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti (Fandango) diretta da Edoardo De Angelis, con Valeria Golino, sul set da ottobre a Napoli; sei puntate in arrivo tra fine 2022 e 2023. ‘Tutto chiede salvezza’ (Picomedia), una dramedy firmata da Francesco Bruni, “con momenti di commedia amara che ricorda la grande commedia all’italiana” dice Andreatta, tratta dal romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani.
Protagonista un ventenne, Daniele (Federico Cesari), che deve affrontare una settimana di tso. L’epico action viene riletto al femminile con Briganti (Fabula Pictures), scritta dal collettivo Grams, sull’avventurosa trasformazione di Filomena da moglie obbediente a spietata brigantessa nell’Italia postunitaria del sud. Sul suo percorso altre due donne, Michelina e Ciccilla (si stanno cercando le protagoniste), a volte alleate a volte nemiche. Una storia vera quella della prima donna avvocato in Italia, Lidia Poet (1885 – 1949) viene rielaborata nell’omonima serie (titolo provvisorio, produce Groenlandia), con protagonista Matilda De Angelis sul set dalla prossima settimana, diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, ambientata nella Torino del 1884. “Raccontiamo la vicenda di una donna che vive nel suo tempo ma ha una sensibilità che la rende simile alle ragazze di oggi”.
E’ una storia originale Nemesis (Indigo Film), “un thriller mystery che tratta temi esistenziali e universali”, come l’influenza della genetica e delle condizioni sociali nelle nostre azioni. La storia ruota intorno a Diana, un’avvocatessa di origini umili arrivata nel più prestigioso studio di Milano dove si trova a difendere Tommaso, erede di una ricchissima famiglia, accusato dell’omicidio della moglie. Inoltre Tinny Andreatta conferma, fra i progetti, la quinta stagione di Skam Italia “in fase di scrittura”.
Titoli che si aggiungono ad altri attesi come Luna Park di Leonardo D’Agostini e Anna Negri, in arrivo dal 30 settembre; la serie commedia romantica Guida astrologica per cuori infranti diretta dalle registe Bindu De Stoppani e Michela Andreozzi, tratta dal libro di Silvia Zucca; Strappare lungo i bordi, prima serie d’animazione scritta e diretta da Zerocalcare, al debutto forse entro l’anno; Incastrati, di e con Ficarra e Picone, esordio per loro in una serie comedy; Fedeltà di Andrea Molaioli e Stefano Cipani, ispirata al romanzo di Missiroli.
Nel raccontare “il nostro Paese nei suoi lati positivi e nelle sue ombre, intendiamo costruire uno storytelling affascinante ma anche sfidante, facendo saltare tabù culturali che spesso hanno impedito un racconto più comprensivo – aggiunge -. Vogliamo mostrare un”Italia più ruvida, complessa, multiculturale e libera”. Fra i temi delle produzioni “la complessità morale degli antieroi, sia in declinazione maschile che femminile”, senza dimenticare l’apertura su argomenti urgenti, “come la sessualità femminile, che in una nuova serie, in fase di sviluppo, su un soggetto originale, verrà esplorata in modo assolutamente lecito ma inedito”. Un percorso produttivo, nel quale è importante sperimentare, come si è fatto con Zero di Antonio Dikele Distefano, su un italiano di seconda generazione con il dono dell’invisibilità: “Siamo molto felici dei suoi risultati in termini di comunicazione e contenuto, ha avuto degli appassionati, anche se in un numero più piccolo di quanto ci aspettassimo, non ci sarà una seconda stagione”.
Infine, venendo alla serie M tratta dai libro di Antonio Scurati su Mussolini, di cui si era parlato nei giorni scorsi, Tinny Andreatta precisa che “non è in questo momento un progetto Netflix”.
Ansa.it