In molti speravano in un autunno di ritorno vero e pieno in sala, al cinema e a teatro. Il rinvio in Consiglio dei ministri di ogni decisione sul ritorno alla piena capienza dei luoghi di spettacolo suscita reazioni e provoca una mobilitazione generale, una serie di iniziative sono già previste dall’inizio della prossima settimana. La prima a reagire è l’Anec, associazione esercenti cinema, per voce del presidente Mario Lorini: “Pur apprezzando e ringraziando per l’impegno e l’azione costante nell’interesse del settore del Ministro della Cultura Dario Franceschini, ritieniamo necessario aprire un confronto attraverso una vertenza cultura coinvolgendo il governo e tutte le categorie dello spettacolo, produttori e distributori di Anica, l’Associazione Unita, le maestranze, i sindacati e tutti i professionisti del cinema con Agis e le componenti dello spettacolo dal vivo per avere al più presto indicazioni temporali certe sulle misure per il ritorno alla normalità e iniziative ancora più concrete e condivise per la ripresa del settore dello spettacolo”. Continua: “Alla luce dell’andamento generale del Paese è un’esigenza improcrastinabile di cui sentiamo estremo bisogno. Nelle prossime ore saranno condivise e comunicate le iniziative che metteremo in campo. Non possiamo pensare che ancora una volta lo spettacolo debba subire scelte estremamente penalizzanti, soprattutto in un momento in cui in Europa si apre al normale ritorno nelle sale di cinema e teatri”.
Franceschini interviene e minimizza sulla divisione con il collega Speranza: “Abbiamo discusso con il ministro Speranza e tutto viene enfatizzato. Ho sempre avuto una totale condivisione sulla linea di rigore,ma capita a un certo punto di avere opinioni diverse”, spiega che “non si è discusso di allargare la capienza ma sostanzialmente sulla data. Non è stata una decisione negativa, ma si è deciso di aspettare il 30 settembre per il parere del Cts e poi decidere”. Franceschini confessa di aver pensato che “ci fossero le condizioni per farlo da subito. Se ci sono treni al 100 per cento, un teatro, un cinema – spiega – con la mascherina e il green pass mi sembrano luoghi più sicuri. Si ha bisogno di cultura e i cinema, i teatri hanno bisogno di pubblico per vivere”.
Come ha dimostrato la Mostra di Venezia che si è appena chiusa, il cinema è vivo e vitale. È appena arrivato in sala il film kolossal film di Denis Villeneuve Dune, presentato in anteprima mondiale al festival italiano, molto atteso in sala. Ha incassato nel primo giorno circa 420mila euro (419.090), secondo i dati Cinetel, con 58mila 161 presenze, si tratta del quinto miglior giorno di esordio dell’ultimo anno e mezzo, in linea con Tenet che a fine agosto 2020 aprì con 411mila ma nettamente al di sotto delle possibilità se ragioniamo in termini pre-pandemici. In Francia, con le sale a capienza piena, il film ha avuto un esordio fortissimo: 1,55 milioni di dollari nel primo giorno di mercoledì e quarto miglior giorno di lancio del mercato di tutti i tempi per il mese di settembre.
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