Edoardo Raspelli tornerà nel golfo di Biscaglia, tra Nantes e Bordeaux, sull’isola di Oleron, la più grande della Francia dopo la Corsica, per visitare gli allevamenti delle ostriche ad I.G.P. l’Indicazione Geografica Protetta.
Saranno svelati tutti i segreti di un complesso procedimento che richiede più di tre anni e oltre venti operazioni da effettuare a mano su ognuno di questi preziosi molluschi: dal mare aperto dove vengono raccolti i piccoli appena nati, fino alle claires, antiche saline riconvertite a vasche di “ingrasso” per le ostriche. Naturalmente non mancherà la gastronomia, con i consigli e le ricette per imparare a preparare un pranzo di Natale come vuole la più genuina tradizione francese.
Così, sul Quotidiano Nazionale (dorso comune a Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione), Edoardo Raspelli presentò la puntata.
“Non si offenderà se scriviamo che sembra Obelix ; non si arrabbierà se scriviamo che suo marito, se gli mettiamo una pipetta in bocca, appare proprio come il Capitan Trinchetto della pubblicità della nostra infanzia fatta di”a nanna dopo Carosello”. Sylviane e Alain Normandin, lei amabile donnona con la treccina bionda, lui arguto e minuto, sono due dei 10.000 allevatori di ostriche che lavorano nella loro azienda familiare della regione di Marennes-Oleron, il bacino di ostricoltura più grande di Francia e di tutta l’Europa(6,route du Viaduc, Le Château d’Oleron,tel.0033-05-46475194). In tutto, nella zona, 2000 aziende riunite nella Organizzazione dei Produttori (contact.op@huitresmarennesoleron.infowww.huitresmarennesoleron.info) dove si coltivano le ostriche per tre anni prima che arrivino sulla nostra tavola .I molluschi vengono allevati in mare aperto, una decina di chilometri nell’Oceano, di fronte a Rochefort, sotto a La Rochelle, approfittando delle fasi della marea; poi vengono affinate nelle “claires”,i bacini che un tempo servivano per la produzione del sale marino. Tanta fatica, tanta manualità, un mare di sacrifici, un pizzico di genio per darci una regale leccornia”.