Nella legge di Stabilità sarà inserita la riduzione dell’Irpef che sarà in vigore nel 2018. Il Tesoro punta a 6 miliardi di tagli e a recuperare 2,5 miliardi dal rientro dei capitali
In vista della nuova legge di bilancio il governo pensa di far cassa anche grazie ad una nuova asta di frequenze radiotelevisive. Mancano indicazioni precise ma tutto fa pensare che finiscano in vendita le frequenze comprese tra 3,6 e 3,8 gigahertz destinate a potenziare la rete 4G soprattutto nelle aree urbane. Si tratta di un’operazione era già stata inserita nella legge di Stabilità dello scorso anno ma che poi non si è concretizzata. E giustamente ora il governo ci riprova anche perché con questa operazione si pensava di ricavare 700 milioni se non addirittura 1 miliardo.
Conto alla rovescia
Per la nuova legge di Stabilità, che vedrà la luce di qui ad un mese, il conto alla rovescia ormai è partito. All’inizio della prossima settimana il Tesoro renderà noto l’aggiornamento delle previsioni di crescita (Pil 2016 già a 0,8/0,9% e quello del 2017 attorno all’1,1%) e quindi si conosceranno con precisione i paletti all’interno dei quali il governo dovrà muoversi. Nel complesso la manovra varrà 23-27 miliardi di euro, compatibilmente col maggior deficit che ci verrà concesso da Bruxelles e con le coperture che si riuscirà ad individuare.
Risorse per la previdenza
Oltre alla sterilizzazione delle clausole di salvaguarda (operazione che da sola vale circa 15,1 miliardi), gli altri due principali interventi riguardano il rilancio degli investimenti e le pensioni, tema questo su cui domani è in agenda l’incontro finale governo-sindacati. Entrambi questi pacchetti valgono 2 miliardi. Per gli sgravi a favore di imprese e lavoro verranno stanziati 6-900 milioni, mentre ai contratti della pubblica amministrazione potrebbero essere destinati 500 milioni. Per gli interventi di ricostruzione post-terremoto è prevista una prima spesa di 1,6 miliardi calcolati però fuori dal deficit. Taglio delle tasse e crescita restano gli assi portanti dell’intervento del governo. Che dopo aver rinunciato ad anticipare al 2017 la riduzione dell’Irpef ribadirà questo impegno inserendo comunque, come è avvenuto l’anno scorso per l’Ires, la revisione di scaglioni e aliquote nella legge di bilancio 2017. L’idea, secondo fonti della maggioranza, sarebbe quella di indicare subito con precisione le coperture salvo poi rendere operativo il tutto col 2018.
Risparmi e incassi
Adesso il grosso del lavoro infatti è questo: reperire le risorse. Un lavoro che continuerà sino all’ultimo minuto utile. Dalla revisione della spesa dovrebbero arrivare 5-6 miliardi, dalla riapertura dei termini per il rientro dei capitali dall’estero tra i 2 ed i 2,5 miliardi, tra 600 milioni e un miliardo verrebbero poi recuperati attraverso piccoli interventi di aggiustamento in campo fiscale. Per quanto riguarda i risparmi l’elenco per ora prevede: 2-3 miliardi di tagli lineari ai ministeri, 1 miliardo di minori spese sugli acquisti e un miliardo di minori stanziamenti a favore della Sanità. Altre risorse significative dovrebbero arrivare poi dalla lotta all’evasione.
La Stampa