Sziget Festival, i Santi Francesi: “La risposta è stata da paura”

Sziget Festival, i Santi Francesi: “La risposta è stata da paura”

Una tappa importante nella carriera in continua crescita dei Santi Francesi. Dopo la vittoria a X Factor, Alessandro e Mario hanno rafforzato il proprio ruolo nella scena musicale risultando una delle novità più fresche e coraggiose del panorama. Martedì 15 agosto la coppia ha calcato il Light Stage per il primo concerto oltre i confini italiani. La risposta dei presenti è stata straordinaria, infatti al terzo brano il pubblico è corso a scatenarsi davanti al palco. Una vota scesi, li abbiamo intervistati raccogliendo le emozioni a caldo.

Com’è andata?

Alessandro: È andata benissimo, per noi due è stata la prima volta fuori dall’Italia. La risposta è stata da paura, molto diversa da quello che spesso si vede in Italia. Sono tutti super entusiasti, hanno voglia di divertirsi e di amarsi.

Una risposta quasi più veloce rispetto a quella in Italia

Alessandro: Oltre a più veloce, mi sentirei di dire anche meno tecnologica. Girando per il Festival si vedono pochi cellulari, non c’è tanta interazione di questo tipo. Al terzo brano sono tutti venuti immediatamente sotto al palco, non è mai stato così facile.

Mario: Il fatto che lo Sziget duri sei giorni fa si che tutti siano entusiasti.

Un brano che non togliereste mai dalla scaletta?

Alessandro: Mi vien da dire il terzo della scaletta, ovvero Buttami giù, quello che oggi ci ha aiutati a far muovere il pubblico e uno di quelli in cui personalmente mi diverto di più.

Mario: Per quanto riguarda le cover anche Ti voglio, secondo me rimarrà per parecchio tempo perché è bello suonarlo.

C’è stato tanto coinvolgimento

Alessandro: Anche il fatto che il palco non fosse enorme ha fatto si che la gente fosse a un metro di distanza, quindi ancora più bello.

Mario: Davvero bellissimo.

Tra i brani presentati anche l’ultimo singolo La Noia

Alessandro: La Noia è nato poiché abbiamo deciso di parlare di quello che ci stava accadendo, ovvero ore in silenzio in un loop continuo. Abbiamo voluto raccontare la noia e riportarla in auge perché potrebbe permettere di far comprendere molte cose.

In questi anni siete stati protagonisti di un’evoluzione continua, cosa direste ai voi di tre anni fa?

Alessandro: Come dicevi, c’è stata un’evoluzione naturale, passo dopo passo, quindi non mi direi nulla, ma se potessi tornare indietro forse eviterei di perdete tempo legandomi a situazioni che potrebbero frenarmi, cercherei quindi di essere il più libero possibile!

E al te del futuro?

Alessandro: Di continuare a implementare la capacità di saper dire di no e di tentare di mantenere questa nostra vena un po’ più introspettiva.

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