Il rapper statunitense torna al centro dell’attenzione e lo fa con la sua nuova capsule di moda Yeezy Gap Engineered by Balenciaga. All’interno del nuovo store, i capi non sono presentati, come normalmente accade, sugli scaffali ma in grandi sacchi neri della spazzatura, come se fossero indumenti da buttare, scelta che ha scatenato indignazione
Kanye West continua a far parlare di sé. Questa volta, protagonista è la sua nuova collezione Yeezy GAP Engineered by Balenciaga, una collaborazione tra Kanye West, Demna Gvasalia (creative director di Balenciaga) ed il brand statunitense GAP. Ciò che ha scatenato la bufera è il modo in cui questi capi vengono venduti ai clienti: i vestiti si presentano in grossi sacchi neri della spazzatura.
VESTITI NEI SACCHI DELLA SPAZZATURA
A New York, precisamente a Times Square, ha aperto le porte il primo pop-up store dell’artista, annunciato a sorpresa attraverso il debutto del brand su Instagram. Lo store, rimasto aperto dalle 10 alle 22, è stato preso d’assalto dai fan, inconsapevoli di cosa li attendesse. West, infatti, non ha presentato la sua capsule riponendola sugli scaffali ma i capi sono apparsi accatastati in enormi sacchi neri della spazzatura, come se fossero roba vecchia da buttare. E per trovare la propria taglia bisognava armarsi di molta pazienza e rovistare senza l’aiuto dei commessi.
“SCAVA DENTRO PER TROVARE LA TUA TAGLIA”
La scelta del rapper ha scatenato molte polemiche, sono in tanti infatti gli utenti che su Twitter hanno condiviso alcuni scatti dell’interno dello store, confidando di non essere aiutati dai commessi: “Nessuno ti aiuta, ti dicono di scavare dentro per trovare la tua taglia”. Ma il polverone mediatico non nasce solamente per le suddette foto: per la creazione della capsule il rapper si sarebbe ispirato ai senzatetto, considerati da lui stesso le sue “muse della moda”. L’affermazione però non trova riscontro nei costi dei capi. Si parla di 150 euro per una t-shirt fino a un budget massimo di 400 euro per un pullover.