L’attore statunitense Bob Newhart, celebre cabarettista autore di due sitcom molto popolari su CBS, è deceduto giovedì 18 luglio all’età di 94 anni nella sua casa di Los Angeles, dopo una serie di malattie. La notizia del suo trapasso è stata comunicata dal suo agente e portavoce, Jerry Digney.
Newhart, che agli inizi della carriera si cimentò come cantante, ha vinto il Grammy Award per l’album dell’anno e per il miglior nuovo artista con il suo disco di grande successo del 1960, “The Button-Down Mind of Bob Newhart”. Si affermò come uno dei comici più brillanti con “The Bob Newhart Show”, trasmesso dal 1972 al 1978. Successivamente, conquistò di nuovo il pubblico televisivo con “Bravo Dick”, serie andata in onda dal 1982 al 1990. Nonostante la sua lunga carriera, Newhart non aveva mai vinto un Emmy Award fino al 2013, quando gli venne finalmente conferito per il ruolo di Arthur Jeffries (alias Professor Proton) nella serie tv The Big Bang Theory della CBS.
“The Bob Newhart Show” rimane una delle sitcom più amate di tutti i tempi, con un cast eccezionale che includeva Suzanne Pleshette, Peter Bonerz, Marcia Wallace, Bill Daily e Jack Riley. La serie si concluse nel 1978 dopo 142 episodi, senza che Newhart ricevesse mai una nomination agli Emmy per la sua interpretazione. Tornò nella programmazione della CBS nel 1982 con la sitcom “Bravo Dick”, in cui interpretava Dick Loudon, uno scrittore newyorkese diventato proprietario di un locanda nel Vermont. La serie rimase in onda per otto stagioni, avvalendosi di un notevole cast (tra cui Mary Frann, Tom Poston, Julia Duffy, Peter Scolari e, nei panni dei tuttofare, William Sanderson, Tony Papenfuss e John Voldstad).
Newhart venne inserito nella Hall of Fame della Academy of Television Arts & Sciences nel 1992. Prima del grande successo televisivo, Newhart, nato il 5 settembre 1929 a Oak Park, nell’Illinois, si esibiva nei locali notturni e affinava le sue doti di attore con apparizioni televisive e cinematografiche, a partire dal film “L’inferno è per gli eroi” (1962) di Don Siegel, insieme a Steve McQueen, fino a “Milioni che scottano” (1968), “Comma 22” (1970) di Mike Nichols e “Una scommessa in fumo” (1971) di Norman Lear.
Newhart partecipò anche a “E io mi gioco la bambina” (1980); interpretò il presidente in “Il grugnito dell’aquila” (1980), con nel cast Gilda Radner nel ruolo della sua vivace figlia; e recitò nel ruolo di Papà Elfo in “Elf – Un elfo di nome Buddy” (2003), con Will Ferrell. Uno dei suoi ultimi film fu “Come ammazzare il capo… e vivere felici” (2011).
La città di Chicago ha reso omaggio a Newhart con una statua sulla Michigan Avenue, vicino all’edificio che appare nei titoli di testa di “The Bob Newhart Show”, raffigurante la sua effigie su una sedia con a fianco un lettino da psichiatra vuoto. La statua è stata in seguito spostata al Navy Pier.