Nuovo appuntamento, stasera, in prima serata su Rai3, con La grande storia. La puntata, con i puntuali commenti di Paolo Mieli, avrà come temi la Guerra Fredda e le tensioni in Italia dopo la seconda guerra mondiale, tra epurazioni, amnistie e attentati.
In un mondo diviso in due blocchi, quello occidentale e quello sovietico, popolato da spie e dominato dalla paura e dal sospetto, un senatore, negli Stati Uniti, diventa il simbolo della lotta al comunismo. Il suo nome è Joseph McCarthy e la sua caccia alle streghe segnerà profondamente gli anni Cinquanta in America. Lo spionaggio fra Est e Ovest resta il cuore della Guerra Fredda. Anche in Italia, dove esiste un luogo misterioso e proibito fino a poco tempo fa: la base Nato di Monte Giogo, sull’Appennino tosco-emiliano. Qui sono ancora visibili i resti delle gigantesche antenne istallate per intercettare i paesi del Patto di Varsavia.
Ma nel nostro Paese bisogna risolvere, prima di tutto, la questione dell’epurazione dei tanti fascisti presenti nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione. Tante le normative, spesso inapplicate, le vendette, i processi. Infine, dopo il referendum fra monarchia e repubblica, l’amnistia per tutti. Ma le tensioni presto riemergono. Negli anni delle contrapposizioni ideologiche scoppia, a Milano, una bomba a Piazza Fontana. È il 1969.
I morti sono 17. Ci vorranno più di trent’anni di inchieste e processi per attribuirne la responsabilità a gruppi dell’estrema destra coperti da settori deviati dei servizi segreti.