La notte del 28 maggio 1606 Caravaggio uccide Ranuccio Tommasoni e fugge da Roma per non tornarci più. Un evento che cambia il corso della sua vita, ma anche la storia della pittura moderna, al centro del nuovo appuntamento con “La vera natura di Caravaggio”, in onda alle 21.15 su Rai5. Prima della fuga, in un periodo molto fecondo, l’artista realizza quadri memorabili, ma che non sempre incontrano il favore dei committenti. Per Santa Maria della Scala, a Trastevere, dipinge una Morte della Vergine che i carmelitani rifiutano, forse, come è stato scritto, perché la Madonna vi appare priva di “decoro”. Accanto alle grandi pale, i quadri di devozione, sacri, ma da galleria: San Girolamo nello studio, forse dipinto per Scipione Borghese; San Girolamo penitente che oggi è a Monserrat, in Catalogna; San Francesco in meditazione, di cui circolano diverse versioni e il San Giovannino della collezione di Palazzo Corsini. Nei primi mesi del 1606, Caravaggio fa una delle sue opere più belle: la Madonna dei Palafrenieri. Una grande pala che doveva decorare un altare della nuova San Pietro, ma che resta in basilica un solo giorno. Incrociando le fonti con la lettura del quadro, proviamo a far luce sulle ragioni di questo rifiuto.