Ha lavorato con i più grandi nomi del piccolo schermo e da quattordici anni è lontana dal video. Luana Colussi, però, non ha chiuso le porte al piccolo schermo. E in attesa di tornare in TV, si racconta a tutto tondo a OFF, confessandoci un suo grande rimpianto…
Luana, ci racconti un episodio OFF della tua carriera?
Di episodi e di aneddoti, in verità, me ne sono capitati tanti. Quello che, però, mi è rimasto più impresso è legato a Raimondo Vianello, con cui ho avuto la fortuna di collaborare per tanti anni. Una sera, durante una pausa delle registrazioni de Il gioco dei nove, Raimondo mi raggiunse per chiedermi: “Luana, ma dove vai ogni sera, a fine puntata, avvolta da quell’enorme mantello nero?”. Chissà che idea si era fatto (ride)? A quel punto gli spiegai che, avvolta da quel mantello, tornavo semplicemente a casa con i mezzi pubblici. Da lì Raimondo, con il suo grande cuore, chiese al suo autista di dare ogni sera un passaggio anche a me. Di lì a poco, diventammo amici. Me ne resi conto una sera, quando, dopo esserci salutati, a un certo punto lui si fermò e mi disse: “Ciao, Luana!”. Per me quel “ciao” equivaleva a un “ti voglio bene”, visto che fino ad allora mi aveva sempre dato del lei. Purtroppo, però, a Raimondo mi lega anche un rimpianto.
Quale?
In quel periodo Raimondo conduceva la trasmissione sportiva Pressing con Kay Sandwich, che l’anno dopo non avrebbe più fatto parte del cast della trasmissione. In un primo momento, il suo posto, lo avrei dovuto prendere io. Sembrava cosa fatta, cominciai persino a rilasciare alcune interviste. Poi, però, all’improvviso, per volontà di qualcuno, decisero di puntare su un’altra ragazza. La presi malissimo. E così, quando mi proposero un contratto in esclusiva con la pay-tv Telepiù, lo firmai. In seguito, Raimondo mi chiamò per ribadirmi che a Pressing avrebbe voluto me, ma io, per orgoglio, gli dissi di no. Lui, che non aveva mai gradito nessun tipo di imposizioni, cerco di convincermi, spiegandomi che avrebbe cercato di risolvere eventuali problemi legati alla firma di quel contratto ma nulla. Il mio fu un secco no. Tornando indietro, metterei sicuramente da parte l’orgoglio.
Quali ricordi conservi dei tuoi inizi?
Ricordo esattamente il giorno in cui decisi di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e di trasferirmi, giovanissima, a Milano. Mio padre mi disse:”Vai pure ma se decidessi di tornare, la porta di casa non la troveresti di nuovo aperta”. Ricordo i pianti legati al fatto che ad accompagnarmi alla stazione non ci fosse mio padre ma un amico. Con gli anni, però, sono felice di aver dato a mio padre tante soddisfazioni, visto che conservava orgoglioso tutti i ritagli dei giornali che mi riguardavano.
Attualmente di cosa ti occupi?
Sono ormai quattordici anni che al posto del mio lavoro in televisione, mi sto dedicando alla mia passione legata al mio ruolo di mamma. Ho due figlie adolescenti che stanno crescendo: una di tredici anni, l’altra di quasi quindici. Essere mamma, oggi, è un bell’impegno.
In questi ultimi anni la televisione ti è mancata?
La televisione, in tutti questi anni, non l’ho mai del tutto accantonata. Però, di fatto, ho dovuto metterla da parte. E’ stata una mia scelta. Ho voluto crescere da sola le mie bambine, non ho voluto lasciarle alla tata di turno. Molte mie colleghe, per esempio, si sono organizzate diversamente, perché hanno potuto contare sull’appoggio della loro famiglia d’origine. Io no, la mia famiglia viveva lontana. E visto che le mie bambine non avevano mica chiesto loro di venire al mondo, non me la sono sentita di lasciarle tutto il giorno con una persona estranea e così decisi di sacrificare la mia carriera. Un sacrificio che poi, nel corso degli anni, mi sono resa conto che è la cosa giusta.
Che mamma sei?
Sono una mamma apprensiva, lo ammetto. In realtà, però, più che apprensiva sono molto attenta, nel senso che voglio sapere tutto: dalle amicizie ai posti che frequentano. Tra noi c’è tanta fiducia e ci confidiamo.
Se un domani le tue figlie ti confessassero di voler seguire le tue orme professionali?
Di certo non entrerei in crisi. Anche perché, se un domani si riaprissero anche per me le porte dello spettacolo, tornerei in televisione con la consapevolezza di non avere più quelle sane insicurezze che, una volta, mi caratterizzavano. Tornando alle mie figlie: vorrei che avessero la giusta forza per poter affrontare il mondo.
Con quale tipo di programma ti piacerebbe tornare in televisione?
Vorrei condurre una trasmissione che mi desse la possibilità di interagire con la gente, quella autentica e diretta che ha tante cose da raccontare. Mi piace guardare la gente negli occhi. Per esempio, non farei un programma di cucina, visto che, per quanto possano essere interessanti, ce ne sono già tanti.
Tra le tue colleghe chi ammiri maggiormente?
Sono felice di questo ritorno in televisione di Roberta Capua, che di recente ha vinto Celebrity Masterchef: l’ho sempre stimata e credo abbia ancora tanto da dare allo spettacolo. Apprezzo moltissimo, inoltre, Antonella Clerici. Così come Lorella Cuccarini, con cui in passato ho avuto modo di collaborare. Ho un ricordo nitido di Lorella: un’autentica “macchina da guerra” che di recente, grazie al varietà andato in onda su Raiuno Nemicamatissima, ha dato a tutti una splendida lezione di buona televisione.
Nel corso della tua carriera hai lavorato con i più grandi…
Oltre a Raimondo Vianello, Gerry Scotti e tanti altri, ho un bellissimo ricordo anche di Carlo Conti, un professionista impeccabile, oltre che un uomo straordinario. Carlo merita tutto il grande successo che ha, perché ha lavorato sodo per ottenerlo.
Se Conti ti proponesse di partecipare alla prossima edizione di Tale e quale show?
Sicuramente sarebbe una sfida impegnativa. Ma, in fondo, perché no?
di Tommaso Martinelli, il Giornale