“Rust”, Alec Baldwin e la troupe tornano sul set dopo la tragedia: riavviate le riprese del film

“Rust”, Alec Baldwin e la troupe tornano sul set dopo la tragedia: riavviate le riprese del film

Dopo l’interruzione dovuta alla morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins nel 2021

Riavviate le riprese di “Rust”. Alec Baldwin e la troupe tornano sul set del film western dopo la tragedia avvenuta nell’ottobre del 2021, che portò alla morte della direttrice della fotografia, Halyna Hutchins, in seguito ad un colpo sparato dallo stesso Baldwin durante una scena. L’attore ha concordato con il tribunale del New Mexico le condizioni che gli permetteranno di completare le riprese, compreso il divieto di usare armi o bere alcolici. Sia Baldwin – 65enne co-produttore e attore principale – che l’addetta al montaggio del film, Hannah Gutierrez-Reed, responsabile dell’arma usata, devono rispondere di omicidio colposo. Qualora fossero ritenuti colpevoli, rischiano fino a 18 mesi di carcere.

Dalla pistola tenuta in mano durante le prove da Baldwin sarebbero partiti alcuni proiettili veri che alcuni colpi di pistola, che oltre ad uccidere Halyna hanno ferito anche il regista Joel Souza. 

Il film

“Rust” è un western scritto e diretto da Joel Souza, con Alec Baldwin come co-produttore e nella parte del famigerato fuorilegge Harland Rust, che viene in aiuto del nipote di 13 anni condannato all’impiccagione per omicidio. Nel cast Jensen Ackles ha il ruolo di un maresciallo degli Stati Uniti e Travis Fimmel interpreta un cacciatore di taglie. Rust cerca di far evadere suo nipote dalla prigione. Durante la fuga, mentre Ackles e Fimmel danno loro la caccia, un legame inaspettato si forma tra il fuorilegge e suo nipote. 

Accordo con la famiglia di Halyna

Matthew Hutchins, marito della defunta, e Baldwin avevano annunciato di aver raggiunto un accordo segreto in ottobre, a circa un anno dalla tragedia sul set del film “Rust”.  I termini dell’accordo non sono stati resi noti tuttavia era stato comunicato che le riprese del film sarebbero state riavviate a gennaio con il cast originale e che Matthew Hutchins, marito della cineasta scomparsa, sarebbe diventato produttore esecutivo della pellicola e avrebbe ricevuto parte dei profitti.
“Non ho alcun interesse in ritorsioni o attribuzioni di colpa (verso i produttori e il signor Baldwin)”, aveva detto Hutchins in una dichiarazione: “Tutti noi siamo convinti che la morte di Halyna sia stato un terribile incidente”. Baldwin aveva dato la notizia sui sociale scrivendo: “Siamo felici di annunciare oggi l’accordo per la causa civile da parte della famiglia della direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Nel corso di questo difficile processo, tutti hanno mantenuto il desiderio di fare ciò che è il meglio per il figlio di Halyna. Siamo grati a tutti coloro che hanno contribuito alla risoluzione di questa tragica e penosa situazione”.

Omicidio colposo 

A inizio febbraio Alec Baldwin è stato incriminato formalmente per la morte sul set di “Rust”. L’attore sarebbe stato “distratto” durante l’addestramento con la pistola, poi utilizzata per girare la tragica scena in cui è morta Halyna Hutchins. L’accusa è di omicidio colposo, come si apprende dai documenti giudiziari depositati dal procuratore distrettuale di Santa Fe, Mary Carmack-Altwies, in cui vengono citati Baldwin e Hannah Gutierrez-Reed, che supervisionava le armi sul set del western.  Inizialmente l’attore rischiava una condanna a 5 anni di carcere, ma la procura di Santa Fe in New Mexico ha fatto marcia indietro su una circostanza aggravante riducendo così la possibile pena detentiva che l’attore dovrebbe scontare se riconosciuto colpevole per la morte, nell’ottobre 2021, della direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Con questa decisione, Baldwin potrebbe passare in prigione al massimo 18 mesi.

La distrazione 

Stando all’accusa pare che Baldwin non si sia attenuto ai controlli di sicurezza obbligatori con l’armiere Hannah e abbia puntato la pistola contro Hutchins, mentre una delle prime regole nell’uso delle armi prevede di non puntare mai un’arma contro qualcuno a cui non si intende sparare. Così ha sostenuto Robert Shilling, un investigatore speciale dell’ufficio del procuratore distrettuale. “Questa sconsiderata deviazione dagli standard noti, dalla prassi e dal protocollo ha causato direttamente la sparatoria fatale”, ha affermato.

La difesa

L’avvocato di Baldwin,  Luke Nikas, ha subito replicato dicendo che il suo assistito non aveva motivo di credere che ci fosse un proiettile vivo nella pistola: “Ha fatto affidamento sui professionisti con cui ha lavorato” e ha aggiunto: “Questa tragedia è successa perché munizioni ‘vive’ sono state consegnate sul set e caricate su una pistola”.

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