Carlotta Bertotti a “Le Iene” parla della macchia che le copre metà del viso: “Se ti fissano, lasciali fissare”

Carlotta Bertotti a “Le Iene” parla della macchia che le copre metà del viso: “Se ti fissano, lasciali fissare”

Il monologo della donna racconta dell’unicità di ogni persona, dopo che ha nascosto per anni metà del suo volto

Carlotta Bertotti è stata protagonista de “Le Iene” nella puntata di martedì 18 aprile: la donna, che per 22 anni ha nascosto metà del suo viso ricoperto da una voglia, ha parlato delle difficoltà che ha dovuto superare nell’accettare il suo difetto e di come abbia imparato ad apprezzare la sua unicità. “Quando sono nata avevo un puntino nell’occhio – ha raccontato Bertotti -, pensavano a un trauma da parto. Invece era un qualcosa destinato a crescere con me e a segnare per tutta la mia vita il mio volto. Si chiama Nevo di Ota, è un’alterazione benigna dei pigmenti. Beh, benigna si fa per dire, perché ha iniziato a farmi male fin da piccola. Prima di andare a scuola passavo le ore al trucco e indossavo una lente a contatto speciale per non essere costretta ad affrontare sguardi e domande. Avevo alzato un muro intorno a me. Nessuno poteva vedere chi fossi tranne la mia famiglia e me, e allo specchio vedevo solo un fenomeno da baraccone, una persona sbagliata”. 

Bertotti poi parla di come ha deciso di dare una svolta alla sua vita, rivelando il suo segreto che per anni l’ha tenuta incatenata alla paura del pregiudizio: “Un giorno però ho detto basta. Era estate, ero in spiaggia, lì con dei miei amici senza dir loro nulla mi sono struccata e ho chiesto: notate qualcosa di strano? Niente. Silenzio. Una liberazione – ha raccontato -. Per diciotto anni avevo nascosto il mio aspetto e per sforzarmi di assomigliare agli altri avevo smesso di somigliare a me. Oggi invece ho capito che non mi devo nascondere, che posso usare la mia unicità per aiutare gli altri a esprimere loro stessi. Sentirsi diversi fa paura ma è proprio nelle differenze che ti puoi scoprire speciale, forse prezioso e quindi se ti fissano, lasciali fissare”. 

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