Claudio Cecchetto compie 70 anni e si candida a sindaco di Rimini

Claudio Cecchetto compie 70 anni e si candida a sindaco di Rimini

Il neo settantenne Claudio Cecchetto ne ha fatte di cose nella vita, la sua è una carriera ricca di successi: ha scoperto grandi personaggi, condotto Sanremo per tre edizioni e prodotto e scritto canzoni che hanno fatto ballare intere generazioni. Una in particolare, la ricordiamo tutti: il Gioca jouer, famoso ballo di gruppo scritto nel 1981, che fu anche sigla della 31esima edizione del Festival di Sanremo (1981).

Tra i personaggi lanciati da Cecchetto ci sono: Jovanotti, Max Pezzali, Fiorello, Amadeus, Gerry Scotti, ma anche Sandy Marton, Sabrina Salerno e poi Francesco Facchinetti. Appassionato di musica e radio, nel 1975 lascia l’università per dedicarsi interamente alla musica e fonda la prima radio milanese, nel 1982 inventa Radio DeeJay. Inoltre è stato dj, conduttore televisivo e radiofonico, produttore musicale. 

Ma la sua carriera sembra volerla concludere con un’altra sfida importante: il 12 giugno sarà tra gli aspiranti sindaci di Riccione, nelle amministrative 2022. 

Cecchetto, che ha già concorso per il ruolo di sindaco a Misano Adriatico nelle scorse consultazioni, considera la sua nuova candidatura a sindaco come un modo per restituire alla città di Riccione “ciò che mi ha dato”. Così ha dichiarato ai microfoni della trasmissione radiofonica ‘NonStop News’ su Rtl 102.5.

“Mi piacerebbe veder felice una comunità – racconta – oltretutto conosco Riccione particolarmente bene perché la frequento dagli anni’80, ho fatto diverse cose, tra cui anche sposarmi lì. Sono legato alla città, un posto che mi ha portato molto fortuna, è una specie di restituzione: ridarle ciò che mi ha dato”.   

In vista della consultazione in programma il 12 giugno prossimo, osserva sempre su Rtl 102.5, “non sono molto bravo a fare comizi. Semplicemente sto cercando di fare ciò che ho fatto nella vita da imprenditore, ovvero accontentare le persone. L’ho fatto nel privato – aggiunge Cecchetto – la grossa differenza era che nel privato prima devi fare le cose e poi hai i consensi, mentre nel pubblico prima devi avere i consensi e poi puoi fare le cose. Io godo nel vedere le persone felici, vivo di questo”. Quindi, spostando lo sguardo sulla politica, “bisogna cercare di cambiare le cose, sono riuscito almeno penso nella radiofonia, vediamo un po’ se succederà anche nel pubblico. Sono sempre alla caccia di talenti e non è detto che non esistano anche nell’amministrazione. Parliamo sempre di comunità che prima soddisfacevo con gli artisti e le radio, ora con i provvedimenti. È chiaro che ci vuole un’amministrazione ordinaria per un’amministrazione straordinaria”.  

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