Michael Jackson continua a “produrre” arte anche dopo la sua scomparsa (2009). La casa d’aste Noble Art Lovers ha messo all’asta un lotto non scindibile di 28 statue che un tempo decoravano la megaproprietà del Peter Pan della musica – il ranch Neverland (Santa Barbara, California) – per una cifra base di 2 milioni e mezzo di dollari.
“Serve un collezionista che sappia apprezzare l’arte separata dalla sua storia” chiosa il sito di informazione e gossip TMZ, che ha sparato per primo la notizia, in esclusiva. Il riferimento, con buona probabilità, è alla controversia legale – risolta con un verdetto di non colpevolezza (2005) – che vide il re del pop accusato molestie e atti impropri nei confronti di quattro minorenni ospiti di Neverland.
Una polemica mai placata, rinfocolata, anzi dal recente documentario “Leaving Neverland” (2019), di Dan Reed, incentrato sulla storia di Wade Robson e James Safechuck che sostengono di essere stati abusati sessualmente dal cantante quando erano bambini, a Neverland.
Del lotto – di proprietà di un privato anonimo – fanno parte molte statue raffiguranti dei bambini, dai titoli come “Ragazzini in altalena sull’albero”, “Segui il capo”, “Giovanetto e compagno”, “Ragazzino gioca con la campanella”, “Il giocatore di calcio” e altre. Alla collezione appartengono anche pezzi piuttosto eterogenei, come un busto romano in marmo, un “Napoleone che attraversa le Alpi”, una statua di Cupido, candelabri antichi, un modellino in legno di veliero, una statua moderna di Marilyn Monroe raffigurata nella celebre posa della gonna alzata (dal film “Quando la moglie è in vacanza”) ed una figura di Minnie Mouse (Topolina).
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