Quando Diana sentiva la «pressione di mettere al mondo un royal baby»

Quando Diana sentiva la «pressione di mettere al mondo un royal baby»

Mentre il mondo aspetta l’arrivo di baby Sussex, tornano attuali alcune dichiarazioni di Lady Diana intorno all’arrivo dei suoi due figli: l’enorme pressione che provò per il primogenito, futuro re, e il disappunto di Carlo per la nascita del secondo maschio. Preferiva una bambina

Appassionati di royal family, britannici, americani e non solo: la royal baby fever ha ormai contagiato un po’ tutti. Vuoi per la simpatia che da sempre suscita il principe Harry, secondogenito un po’ scapestrato; vuoi per l’indole della futura mamma: Meghan Markle, californiana, ex attrice di Hollywood, già divorziata e meno incline al protollo di Sarah Ferguson. Così la curiosità (e la «pressione») intorno all’arrivo di baby Sussex è alle stelle, tanto che i futuri genitori hanno annunciato che preferiscono annunciare il lieto evento solo a cose fatte.

E di «pressione» nel mettere al mondo un royal baby ne sapeva qualcosa Diana Spencer, prima moglie di Carlo d’Inghilterra, amata mamma di Harry e William, scomparsa nel tristemente famoso incidente del 1997. La principessa, come riporta la biografia Diana: Her True Story, scritta dal giornalista investigativo Andrew Morton, aveva infatti rivelato di provare un’enorme pressione intorno alla nascita del suo primo figlio, il principe William. Era talmente «insopportabile», si legge, che il parto era stato indotto. In un giorno, faceva notare ironica Diana, che non doveva interferire con il programma di polo del principe.

«Quando abbiamo avuto William, abbiamo dovuto trovare un giorno adatto a Carlo e alle sue partite», recita il libro, «Non riuscivo più a sopportare la pressione della stampa, era come se tutti mi stessero monitorando. Ad ogni modo, il ragazzo poi è arrivato, con grande eccitazione». Era il 21 giugno 1982. Il secondogenito, invece, sarebbe nato due anni dopo. In quel caso, secondo il racconto di Diana, il primogenito di Sua Maestà non riuscì a non esprimere il suo disappunto: Carlo, infatti, voleva una femmina.

«Carlo ha sempre voluto una bambina. Io sapevo che Harry era maschio, avevo visto l’ecografia. Non glielo dissi. Quando glielo mostrai, una volta nato, il primo commento fu: “Oddio, è un maschio. E ha persino i capelli rossi”», riporta ancora Morton. Secondo il memoir, il principe espresse ancora il suo disappunto in occasione del battesimo di Harry, e a rispondergli fu la madre di Diana: «Mia madre gli disse che era fortunato ad aver avuto un figlio sano. Da quel giorno, cambiò tutto». Nel volume, però, Lady D ricorda anche il periodo più felice vissuto col marito: «Le sei settimane che hanno preceduto l’arrivo del nostro secondo bambino». Purtroppo , continua, «quel periodo non è durato».

La loro – tumultuosa – separazione sarebbe diventata pubblica nel 1992. Ma è solo il 20 novembre del 1995 che Diana ebbe la sua vendetta, con l’intervista scandalo alla BBC: «Il nostro era un matrimonio piuttosto affollato», disse la principessa a milioni di spettatori, con grande disappunto della regina, alludendo a Camilla Parker Bowles. «Sposare Diana è stato un errore enorme. Ci siamo visti 12 volte prima di sposarci, non ero in grado di capire se fosse la donna della mia vita», questa, invece, la confessione di Carlo, raccolta dal corrispondente reale Robert Jobson nella biografia, Charles At Seventy: Thoughts, Hopes And Dreams, datata autunno 2018. Nessuna favola a lieto fine.

Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair

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