Premiati tutti e quattro gli attori del film di Mainetti. Sette riconoscimenti al film di Garrone, compresa la regia. E Genovese dedica il riconoscimento alla verità per Giulio Regeni. Premiate le musiche di Sorrentino
Il miglior film del 2016 è la commedia corale Perfetti sconosciuti, campione di incassi con più di 16 milioni di euro. Il suo regista Paolo Genovese ha chiamato sul palco tutti gli interpreti per godersi l’applauso della platea. Ma questo è stato soprattutto l’anno di Lo chiamavano Jeeg Robot, il film di Gabriele Mainetti che si è aggiudicato sette riconoscimenti compreso il miglior esordio, i due attori protagonisti, Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli, il miglior non protagonista, il “villain” Luca Marinelli e la migliore non protagonista, Antonia Truppo. Sette premi anche al poetico film di Matteo Garrone Il racconto dei racconti che ha vinto come miglior regista.
Perfetti sconosciuti, che mette in luce come i cellulari siano ormai la scatola nera dei nostri segreti, ha colpito nel segno e si è aggiudicato anche il premio per la migliore sceneggiatura. Il film con Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo e Alba Rohrwacher racconta una serata di un gruppo di amici che per scherzo decide di mettere in piazza tutti i messaggi del cellulare. Gli effetti ovviamente saranno molto al di là delle loro intenzioni.
Per il sessantesimo compleanno l’Accademia dei David di Donatello si è regalata una serata di premiazione, negli Studios di via Tiburtina a Roma, trasmessa per la prima volta sui canali Sky. La cerimonia, su modello Oscar, è stata guidata da Alessandro Cattelan che tra qualche gaffe (clamorosa quella in cui ha scambiato una musica di Micalizzi per Lo chiamavano Trinità con un brano di Morricone, sollevando le ire del compositore) ha portato a termine la cerimonia piuttosto velocemente. Prima dell’inizio della cerimonia è stato mandato in onda un corto ironico che mette insieme alcuni protagonisti della stagione cinematografica da Claudio Santamaria a Paolo Sorrentino e che affida a Cattelan lo slogan con cui il conduttore dà il via alla cerimonia “il cinema è il soffitto del cuore”. Prima di entrare negli Studios tutti i candidati hanno sfilato sul tappeto rosso con l’adesivo “Verità per Giulio Regeni”.
Miglior regista Matteo Garrone, regista di Il racconto dei racconti, è stato premiato da Toni Servillo. Il regista ha scherzato: “Per fortuna in cinquina non c’era Jeeg Robot altrimenti sarebbe stata dura”. Gli altri candidati erano Gianfranco Rosi, Claudio Caligari, Paolo Genovese e Paolo Sorrentino.
Miglior attore protagonista Valeria Golino ha premiato Claudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot. “Sono sempre molto negativo e quindi non ci speravo – ha detto l’attore che si è presentato alla cerimonia con un cappellino da baseball – Del tempo contingentato non me ne importa. Ora sono sul palco e ringrazio tutti dalla mia famiglia a tutti quelli che hanno lavorato al film, a chi abbiamo conosciuto a Tor Bella Monaca e che ci hanno ispirato. Dedico questo premio a Graziella Bonacchi, la mia agente che oggi non c’è più e che è stata più di una sorella maggiore. Ora faccio una cosa sulla quale non saresti stata d’accordo ma lo faccio lo stesso”. E a quel punto Santamaria si è tolto il cappello mostrando la pelata per esigenze di scena. Gli altri candidati erano Alessandro Borghi (Non essere cattivo), Luca Marinelli (Non essere cattivo), Marco Giallini (Perfetti sconosciuti), Valerio Mastandrea (Perfetti sconosciuti).
Miglior attrice protagonista Su sei colleghe con molta più esperienza di lei ha sbaragliato l’esordiente Ilenia Pastorelli per Lo chiamavano Jeeg Robot che, emozionatissima, ha ringraziato il suo regista “perché ha abbattuto tutti i pregiudizi, facendomi scoprire arte e passione. Lo ringrazierò tutta la mia vita anche se non so cosa succederà di me in futuro”. Le altre candidate erano Àstrid Bergès-Frisbey (Alaska), Paola Cortellesi (Gli ultimi saranno ultimi), Sabrina Ferilli (Io e lei), Juliette Binoche (L’attesa), Valeria Golino (Per amor vostro), Anna Foglietta (Perfetti sconosciuti).
Miglior attore non protagonista Paola Cortellesi ha premiato Luca Marinelli per il suo ruolo di “villain” nel film rivelazione dell’anno Lo chiamavano Jeeg Robot. Gli altri erano Valerio Binasco (Alaska), Fabrizio Bentivoglio (Gli ultimi saranno ultimi), Giuseppe Battiston (La felicità è un sistema complesso), Alessandro Borghi (Suburra)
Miglior regista esordiente Ancora un riconoscimento a Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti che ha sbaragliato i concorrenti. Gli altri candidati erano Arianna di Carlo Lavagna, Banat – Il viaggio di Adriano Valerio, L’attesa di Piero Messina, Loro chi? di Fabio Bonifacci e Francesco Micciché e Pecore in erba di Alberto Caviglia.
Migliore attrice non protagonista Christian De Sica ha premiato Antonia Truppo, in un lungo abito pre-maman per il suo ruolo di camorrista Nunzia in Lo chiamavano Jeeg Robot. Le altre candidate erano Piera Degli Esposti (Assolo), Elisabetta De Vito (Non essere cattivo), Sonia Bergamasco (Quo vado?), Claudia Cardinale (Ultima fermata).
Miglior sceneggiatura. Il regista Saverio Costanzo ha premiato il gruppo di sceneggiatori Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello per il film Perfetti sconosciuti. “Questo è un film sui segreti e sulle bugie – ha detto Genovese ritirando la statuetta – per cui questo David lo voglio dedicare alla verità per Giulio Regeni”. Gli altri candidati erano Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso per il film Il racconto dei racconti – Tale of Tales, Nicola Guaglianone, Menotti per il film Lo chiamavano Jeeg Robot, Claudio Caligari, Giordano Meacci, Francesca Serafini per il film Non essere cattivo, Paolo Sorrentino per il film Youth – La giovinezza.
Migliore montatore. Giuseppe Battiston ha premiato Andrea Maguolo con la collaborazione di Federico Conforti per Lo chiamavano Jeeg Robot. Gli altri candidati erano Jacopo Quadri per il film Fuocoammare, Consuelo Catucci per il film Perfetti sconosciuti, Patrizio Marone per il film Suburra.
Migliore autore della fotografia. Il tre volte premio Oscar Vittorio Storaro e Vittoria Puccini hanno premiato Peter Suschitzky per Il racconto dei racconti – Tale of Tales. Il direttore della fotografia polacco ha ringraziato Matteo Garrone per avergli chiesto di lavorare sul suo film e ha ricordato di essere un figlio d’arte poiché suo padre, che oggi ha 104 anni, era anche direttore della fotografia. Gli altri candidati erano Michele D’Attanasio per il film Lo chiamavano Jeeg Robot, Maurizio Calvesi per il film Non essere cattivo Paolo Carnera per il film Suburra, Luca Bigazzi per il film Youth – La giovinezza.
Migliore canzone. La miglior canzone è stata giudicata Youth – La giovinezza SIMPLE SONG #3 musica e testi di David Lang interpretata da Sumi Jo che ha ritirato il premio. Gli altri candidati erano Per La felicità è un sistema complesso TORTA DI NOI musica, testi e interpretazione di Niccolò Contessa, per Non essere cattivo A CUOR LEGGERO musica, testi e interpretazione di Riccardo Sinigallia, per Perfetti sconosciuti PERFETTI SCONOSCIUTI musica di Bungaro e Cesare Chiodo testi e interpretazione di Fiorella Mannoia, per Quo vado? LA PRIMA REPUBBLICA musica, testi e interpretazione di Luca Medici (Checco Zalone)
Migliore colonna sonora Il maestro premio Oscar Nicola Piovani avrebbe consegnato il premio a David Lang per Youth – La giovinezza che però non era presente. “Il David non può essere consegnato per interposta persona – ha detto Cattelan – quindi noi siamo qui e aspettiamo per consegnarglielo”. Gli altri candidati erano Alexander Desplat per Il racconto dei racconti, Ennio Morricone per La corrispondenza, Michele Braga e Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot, Paolo Vivaldi per Non essere cattivo.
Migliore fonico di presa diretta. Francesco Pannofino ha premiato Angelo Bonanni per il film Non essere cattivo. Bonanni ha dedicato il premio al maestro Claudio Caligari. Gli altri candidati erano Maricetta Lombardo per il film Il racconto dei racconti – Tale of Tales, Valentino Giannì per il film Lo chiamavano Jeeg Robot, Umberto Montesanti per il film Perfetti sconosciuti, Emanuele Cecere per il film Youth – La giovinezza.
Miglior scenografia. I premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo hanno premiato Dimitri Capuani e Alessia Anfuso per Il racconto dei racconti–Tale of Tales. Gli altri candidati erano Maurizio Sabatini per La corrispondenza, Massimiliano Sturiale per Lo chiamavano Jeeg Robot, Giada Calabria per Non essere cattivo; Paki Meduri per Suburra; Ludovica Ferrario per Youth – La giovinezza.
Miglior costumista. Sempre la coppia da Oscar ha premiato Massimo Cantini Parrini per Il racconto dei racconti – Tale of Tales. Gli altri candidati erano per La corrispondenza di Gemma Mascagni, per Lo chiamavano Jeeg Robot Mary Montalto, per Non essere cattivo Chiara Ferrantini, per Youth – La giovinezza di Carlo Poggioli.Migliore truccatore. Le due giovani promesse Matilde Gioli e Matilde De Angelis hanno premiato Gino Tamagnini in condivisione con Valter Casotto e Luigi D’Andrea di Makinarium per Il racconto dei racconti – Tale of Tales che ha dedicato a Ettore Scola, “che ho avuto l’onore di conoscere”. Gli altri candidati erano per La corrispondenza Enrico Iacoponi, per Lo chiamavano Jeeg Robot Giulio Pezza, per Non essere cattivo Lidia Minì, per Youth – La giovinezza Maurizio Silvi.
Miglior acconciatore. Per Il racconto dei racconti – Tale of Tales è stato premiato Francesco Pegoretti. Gli altri candidati erano per La corrispondenza Elena Gregorini, per Lo chiamavano Jeeg Robot Angelo Vannella, per Non essere cattivo Sharim Sabatini, per Youth – La giovinezza Aldo Signoretti.
Migliori effetti digitali. Il David è andato a Makinarium per Il racconto dei racconti – Tale of Tales. Gli altri candidati erano per Lo chiamavano Jeeg Robot Chromatica, per Suburra Visualogie, per Youth – La giovinezza Peerless, per Game Therapy EDI – Effetti Digitali Italiani.
Miglior documentario lungometraggio. Gabriele Salvatores ha premiato S is for Stanley di Alex Infascelli che ha dedicato il premio al suo protagonista Emidio D’Alessandro, autista e amico di Stanley Kubrick. Gli altri candidati erano Harry’s bar di Carlotta Cerquetti, I bambini sanno di Walter Veltroni, Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini, Revelstoke. Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi.
di Chiara Ugolini, Repubblica