Marina e le sue figlie Anna e Nina tornano protagoniste su Rai 1 con tre prime serate a partire da martedì 19 marzo.
La seconda stagione di “Studio Battaglia” – una produzione Palomar con Tempesta in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Simone Spada – riprende le linee narrative rimaste in sospeso alla fine della prima, sempre nel solco del legal drama misto a comedy familiare, con un punto d’osservazione tutto al femminile – si parla di madri, figlie, mogli o compagne, del rapporto tra generazioni diverse e della difficile gestione dei sentimenti – e una sceneggiatura, ancora firmata da Lisa Nur Sultan, attenta ai temi più attuali: diritto all’oblio, divorzio breve, haters online, adozioni, figli che non raggiugono l’indipendenza economica, separazioni in tarda età, relazioni tossiche e difesa della privacy.
La storia narrata nelle tre serate – da 100 minuti ciascuna – mostra le sorelle Anna e Nina che, insieme alla madre Marina, tornano a lavorare nel prestigioso Studio Zander, ora diventato Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena appena chiuse le ultime cause ma per Zander liberarsi di lei si rivela più arduo del previsto. Per Anna, travolta dalla passione per Massimo alla fine della prima stagione, giunge il momento di fare una scelta: seguire il cuore o la famiglia. Tre avvocate divorziste, ma le donne Battaglia sono quattro e Viola, la sorella minore, neo-sposa, racconta un modo diverso di vivere la quotidianità, alle prese con le difficoltà della vita adulta, la lotta per affrancarsi dalla famiglia e il costo folle degli affitti milanesi. Ognuno degli episodi sviluppa un caso legale, affidato allo Studio Zander Battaglia, che va a trattare alcuni tra i temi più attuali del diritto di famiglia. Inoltre, Anna affronta un doloroso caso di separazione legale, accettando di rappresentare la famosa chef-influencer “Michela in famiglia” contro il marito Corrado, uomo manipolatore che controlla e gestisce il fortunato business che hanno creato.