Il regista e critico teatrale italiano Maurizio Scaparro è scomparso all’età di 90 anni. Egli rappresentava l’ultimo grande personaggio di un gruppo di registi capitanati da Strehler, che nel dopoguerra avevano dato vita al teatro pubblico e alla moderna regia in Italia. Nato a Roma, Scaparro aveva iniziato la sua carriera come critico teatrale per diversi giornali, e in seguito era diventato direttore artistico di importanti teatri italiani e francesi, tra cui il Teatro Stabile di Bologna, il Teatro di Roma e il Théâtre des Italiens di Parigi. Come regista teatrale, aveva debuttato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1965 con ‘La Venexiana’, e aveva successivamente portato in scena numerose opere di autori classici e contemporanei.
Scaparro aveva diretto più di sessanta spettacoli, caratterizzati da un sobrio realismo nazionalpopolare, con un repertorio tradizionale e una misura personale. Tra il 1979 e il 1983, aveva diretto il Festival Internazionale di Teatro alla Biennale di Venezia. Aveva inoltre sperimentato la regia cinematografica, dirigendo nel 1983 un adattamento televisivo di ‘Don Chisciotte’, e il teatro lirico, dirigendo nel 2003 “La Bohème” per il festival pucciniano di Torre del Lago.
La sua morte rappresenta una perdita significativa per l’arte teatrale italiana, nonché per l’intera cultura nazionale e internazionale. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricordato Scaparro come una figura insostituibile nella nascita del teatro pubblico e della moderna regia in Italia, e ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di una delle figure più grandi del panorama artistico italiano.