Il divo ha fatto causa alla ex moglie, colpevole di aver ceduto a un concorrente la sua metà di Château Miraval, l’azienda vinicola che avevano comprato insieme nel 2008 nel sud della Francia, senza il consenso dell’ex marito
distanza di sei anni dal divorzio, e dopo le battaglie legali per l’affidamento dei figli, Brad Pitt e Angelina Jolie tornano in tribunale. A prendere l’iniziativa questa volta è Brad che ha fatto causa alla ex moglie, colpevole di aver venduto senza averlo consultato la sua parte di Château Miraval, la tenuta e azienda vinicola che avevano acquistato insieme nel sud della Francia nel 2008 e nella quale avevano festeggiato le loro segretissime nozze nel 2014.
«Jolie ha concluso la presunta vendita all’insaputa di Pitt, negandogli così non solo il diritto di consenso che gli doveva, ma anche il diritto di prelazione», si legge nelle carte processuali ottenute e pubblicate da Page Six: «Ha venduto pur essendo a conoscenza, e con la consapevolezza, che i nuovi acquirenti avrebbero cercato di esercitare il controllo su un’attività alla quale Pitt si è appassionatamente dedicato, cercando di indebolirne il capitale investito».
In realtà, l’estate scorsa Angelina stessa si era rivolta a un giudice per chiedere il via libera alla vendita della sua quota parte della società proprietaria dell’azienda vinicola, in quanto nell’accordo firmato al momento dell’acquisto della tenuta, è scritto che nessuna delle due parti avrebbe potuto vendere la sua quota senza il consenso dell’altra.
Ora Pitt afferma di aver autorizzato solo la ricerca di un acquirente, che comunque avrebbe dovuto essere prima approvato da lui, mentre Jolie, neanche un mese dopo l’ok dell’ex marito, avrebbe ceduto tutto al tycoon russo Yuri Shefler, il «re della vodka», senza degnarsi di informarlo.
«Angelina non vedeva l’ora di sbarazzarsi di un investimento fallimentare» hanno riferito i beninformati a Tmz, ai quali, sullo stesso sito, hanno replicato gli amici di Brad: «Comportandosi in questo modo ha violato i diritti dell’unica persona che ha versato liquidità nell’azienda, vendendo la sua quota a un concorrente». Concorrente il cui ingresso, secondo Pitt, è stato «solo deleterio» per la gestione della cantina.
Nella tenuta di Château Miraval vengono prodotti diversi vini, tra cui lo Champagne Fleur de Miraval, lanciato sul mercato nel 2020.
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