Notti in bianco, baci a colazione: l’intervista a Ilaria Spada

Notti in bianco, baci a colazione: l’intervista a Ilaria Spada

L’attrice veste i panni di Paola Barbato nel film diretto da Francesco Mandelli e tratto dal libro di Matteo Bussola (che nella pellicola è interpretato da Alessio Vassallo). In prima visione stasera su Sky Cinema, in streaming su NOW e disponibile on demand

“Non è vero che si raccoglie ciò che si semina. Raccogliamo solo ciò di cui ci prendiamo cura”. Sono parole pronunciate dalla voce fuori campo del film Notti in bianco, baci a colazione. Un’aforisma che si sposa perfettamente con la filosofia di Ilaria Spada, autrice autentica e mamma in dolce attesa di un terzo figlio, dopo Ettore, nato nel 2011, e Ian, arrivato nel 2019. Solare, sincera ed empatica, Ilaria nel film, diretto da Francesco Mandelli e tratto dal best-seller di Matteo Bussola, riesce a restituirci un ritratto coinvolgente di Paola Barbato, una donna del nostro tempo, divisa tra carriera e famiglia. Una storia vera e, in apparenza molto semplice, che funziona grazie proprio alle riuscite e centrate performance attoriali di Spada e del suo partner sul set Alessio Vassallo.

L’appuntamento con Notti in bianco, baci a colazione è mercoledì 19 gennaio alle 21.15 in prima visione su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

NOTTI IN BIANCO, BACI A COLAZIONE, L’INTERVISTA A ILARIA SPADA

Raccontaci il tuo personaggio in Notti in bianco, baci a colazione

Sono Paola Barbato, una persona reale che io ho interpretato in maniera personale, pescando dentro di me, come sempre fanno gli attori. È una donna che un po’ porta i pantaloni. Una figura femminile contemporanea che segue la sua carriera e che adora le sue figlie e la sua famiglia. Ma siccome guadagna di più del marito e rappresenta la maggior forza economica, sacrifica il suo ruolo di madre e di moglie per un’esigenza reale e concreta, al netto della sua passione per il suo lavoro. Spesso questa scelta viene fraintesa e crea un disagio all’interno della coppia.

Hai qualcosa in comune con Paola?

Sinceramente io sono una mamma vecchio stampo e mi ci sono ritrovata poco in questo personaggio. Ho assorbito la maternità di mia madre e ho riprodotto quello che ho visto. Però, viviamo un momento storico in cui alla donna viene chiesto tanto, di ricoprire molti ruoli e, possibilmente, in maniera eccellente. Quindi con Paola ho, forse, in comune la frustrazione di non riuscire a essere estremamente performante su tutti i fronti, soprattutto se hai una famiglia numerosa. Peraltro, per una strana coincidenza, anche io, come la protagonista del film sono arrivata ad avete tre figli. Quindi ho cercato di esplorare il fatto che non puoi eccellere in ogni campo, qualcosa devi lasciar andare, altrimenti rischi di perdere tutto.

Il film inizia con questa frase La vita non è ciò che ti capita, ma quel che cerchi di fare con ciò che ti capita. La condividi?

Sì. Personalmente non credo che l’esistenza sia totalmente nelle nostre mani. Dobbiamo però avere fiducia nella vita. Anche di fronte a eventi non piacevoli o addirittura tragici, possiamo costruire la nostra opera straordinaria. Io ho una visione ottimistica e penso che siamo al mondo per realizzare qualcosa di grandioso, attraverso il nostro lavoro, i nostri talenti. Nel tempo mi sono fatta l’idea che i nostri desideri siano spesso solo il luogo in cui pensiamo di essere al  sicuro, lontano da ciò che ci fa paura.

In Notti in bianco, baci a colazione si dice anche che una coppia si fonda principalmente sulle attese.

Bisogna essere pazienti. Sovente abbiamo bisogno di qualcosa e aspettiamo che sia l’altro a darcelo e magari in quel momento l’altro non è disponibile. Bisogna imparare ad aspettare i tempi e i momenti di chi ci sta accanto. La tendenza a volere tutto e subito è nociva.

Come è stato il rapporto con Francesco Mandelli, regista del film?

Per lui nutro una grande ammirazione su tanti fronti. È un ragazzo pieno di talenti e questo ha reso la mia esperienza sul set gratificante dal punto di vista cinematografico e umano, sin dal primo giorno di riprese. La sua idea era raccontare qualcosa di bello e questo è abbastanza raro nel cinema contemporaneo che spesso preferisce raffigurare la seduzione del male e scioccare lo spettatore. Invece, Notti in bianco, Baci a colazione ha scelto di raccontare la vita nella sua semplicità. In fondo se ami e sei amato, funziona tutto. Insomma, anche se è una parola abusata, che fa venire la carie, la cosa più importante è l’amore.

Invece, come ti sei trovata con Alessio Vassallo, il tuo partner nel film?

È stato stupendo. E non è un sempre così con gli attori con cui lavori. Alessio si impegna moltissimo, un grande professionista molto preciso. Abbiamo lavorato tanto sui dialoghi per dare spessore a una storia in apparenza semplice per evidenziare anche le fragilità e le criticità dei nostri personaggi.

Che rapporto hai con i fumetti, visto che il personaggio che interpreti è una disegnatrice di Dylan Dog?

Ho un figlio di dieci anni che vorrebbe diventare attore e regista, ma al momento sta studiando i fumetti e quindi mi devo tenere aggiornata, visto che gli piacerebbe essere anche uno storyboardista. Da giovane ero anche io un’appassionata di Dylan Dog.

La colazione, oltre a essere nel titolo, rappresenta alcuni dei momenti salienti del film. Ti piace farla?

Per me la colazione è tutto. Non c’è un giorno in cui non rimarrei volentieri a letto, forse perché sono un po’ pigra e perché soffro di pressione bassa. Ma il pensiero della colazione mi aiuta a svegliarmi. Per me è un rituale. Io preparo la tavola la sera, prima di andare a dormire, quindi l’unica cosa da preparare la mattina sono il tè e il latte.

Invece, con i cani, altro elemento importane nel film che rapporto hai?

Ne ho sempre avuti quando vivevo nella casa dei miei genitori. Attualmente, nel mio appartamento ho scelto di avere tre uccellini e un paio di tartarughe, insomma animali un filo meno impegnativi.

Quanto ha influito l’emergenza Covid sulle riprese?

A me piace molto abbracciare, quindi per me è stato complicato, è stato frustrante. Durante le riprese eravamo ovviamente tutti tamponati, quindi tra di noi ci sentivamo liberi di abbracciarci. Ed è stato un bel momento perché vivevamo una sorta di normalità che fuori dal set non era possibile, anche se la troupe indossava sempre la mascherina.

Infine, perché guardare Notti in bianco, Baci a colazione?

È un film che va venire voglia di cose belle. Chi lo ha visto al cinema o alla Festa del cinema di Roma mi ha detto che è un’ opera che nella sua semplicità, stimola le coccole, la voglia di trovare qualcuno con cui condividere l’amore. Insomma, un invito a cercare la semplicità e la bellezza nella vita di ognuno di noi.

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