Crescono gli ascolti del network. Utile per oltre 1 milione
Nel 2014 il bilancio civilistico di La7 srl aveva chiuso con una perdita di 9, sovaldi sale 6 milioni di euro. Motivo? Tutta colpa degli ammortamenti molto elevati di diritti televisivi acquisiti dalla precedente proprietà (Telecom Italia Media) che il nuovo editore Urbano Cairo, azionista di riferimento del canale televisivo dal 30 aprile 2013, si era ritrovato in pancia. Tanto per fare un esempio, le dieci puntate della serie 1992 (attualmente in onda su La7) comprate dai vecchi soci per la cifra monstre di 3,5 milioni di euro.
Una volta immerso il bilancio di La7 srl nel bilancio consolidato di Cairo communication, si vende quella perdita alla casa madre e le operazioni di La7, a livello di consolidato 2014, propongono invece un risultato netto positivo per 13 milioni di euro. Nessuna delle due fotografie, quella del civilistico e quella del consolidato, era però realmente rappresentativa dell’andamento di La7: il civilistico penalizzava troppo, il consolidato premiava eccessivamente. Nel 2015, invece, gli effetti degli ammortamenti sono minori, Cairo ha ormai svalutato i valori del magazzino diritti tv a livello di bilancio consolidato e non ha più molto da ammortare nel civilistico quanto a diritti tv acquisiti dai precedenti gestori a prezzi molto alti. Nella sua La7, poi, i diritti tv pesano molto poco, mentre la gran parte del palinsesto vive di programmi autoprodotti. Quindi il bilancio civilistico di La7 nel 2015 e i risultati a livello di consolidato saranno molto più vicini: la perdita di La7 a livello del civilistico sarà estremamente più bassa rispetto al 2014, e a livello consolidato ci sarà una chiusura 2015 con un mol positivo per circa 1,3 mln e con un risultato netto positivo oltre il milione di euro (dopo il rosso di 1,5 mln di euro nei primi nove mesi). Giusto precisare che nel valutare i conti di La7 va considerato più il parametro «mol» rispetto al risultato operativo (ebit), come invece normalmente si fa per i broadcaster televisivi, proprio perché gli ammortamenti dei diritti tv pesano poco a La7.
Quanto agli ascolti, dopo un primo semestre negativo rispetto allo stesso periodo 2014, da luglio c’è stata una svolta che, finora, non ha mai avuto tentennamenti. La share del network La7 cresce costantemente, con un 4,69% medio in prime time in novembre, un 4,34% medio in dicembre, e una tendenza positiva pure in gennaio. Gli investitori pubblicitari hanno impiegato un po’ di tempo ad accorgersi della inversione: e dopo un -9,2% di raccolta nei primi dieci mesi del 2015 (rispetto allo stesso periodo 2014), e un brutto novembre (-11,3%), ecco la rinascita in dicembre (+10%) e la ripresa che prosegue in gennaio. Tutto ciò ha consentito a La7 di chiudere l’ultimo trimestre del 2015 con un mol positivo per 4,4 milioni di euro.
ItaliaOggi