Trent’anni. E non sentirli. I Marlene Kuntz sperimentano, si innovano, sono una band in continuo fermento. Si è chiusa ieri la due mesi di “Karma Clima”, factory musicale itinerante per la creazione del disco, l’undicesimo della carriera che uscirà in primavera. «Tre le residenze artistiche (Ostana, Piozzo e Borgata Paraloup). È stato un bel viaggio musicale». Nel racconto di Cristiano Godano, chitarrista e frontman dei Marlene Kuntz si percepisce la voglia di fare musica. Nell’ultima formazione, c’è anche Sergio Carnevale (Bluvertigo). «Oggi si sente l’urgenza di sensibilizzare alle tematiche dell’ambiente».
Da dove è partita l’idea di “Karma Clima”?
«Dal nostro desiderio di creare un disco fuori dai meccanismi classici. Diversamente dal passato, oggi il disco viene buttato in rete sacrificando mesi di lavoro. Volevamo creare i presupposti per parlare di più, nell’ottica di sostenibilità e approccio Green. Servirebbe che i politici si mettessero d’accordo per fare un cambio di passo, salvando il pianeta dall’emergenza climatica. Il pubblico con “Karma Clima” ha assistito alle sessioni di registrazione e a una improvvisazione di 40 minuti, mai sperimentata prima».
Quando uscirà il disco?
«Spero in primavera. I social ci hanno fottuto. Dieci anni che mi pregio di avere individuato un problema reale: internet è una frode per un artista che non fa numeri mostruosi di streaming intercettando il polpastrello compulsivo dei ragazzini iper connessi. Fare l’artista diventa un lavoro non remunerato. E allora, che tipo di musica avremo? Quella che compiace milioni di pollici. Un pensiero unico. Mainstream».
Siete tra gli esclusi al Festival. Dispiaciuti?
«Sì. Non si riesce a essere snob di fronte a Sanremo. Avevamo tre brani. Parlare di clima, era un’opportunità. Chi non l’ha colta, principalmente Amadeus, si è fatto sfuggire l’occasione di stare dalla parte giusta della storia. È stato uno sbaglio storico e lo dico con un sentimento neutro, e non rabbioso. Ma Amadeus è il direttore artistico. E ha il diritto di fare le sue scelte».
Cosa ci sarà di nuovo dei Marlene nel disco?
«Resta la nostra intensità. Ma usciamo dalla comfort zone, partendo dall’elettronica. Sarà l’undicesimo disco. E la cosa bella è che non smettiamo di avere voglia di sperimentare».
Rita Vecchio, leggo.it