Lirica, balletto e concerti. Ma anche seminari e operazioni culturali inedite. Si chiama San Carlo digital opera house è la prima piattaforma di questo genere in Italia. Una gara vinta da Tim, che realizzerà l’infrastruttura tecnologica e renderà disponibili i contenuti, e il sostegno della Regione Campania e dell’ateneo Federico II di Napoli, rendono possibile un progetto “a cui lavoriamo da ben prima della pandemia”, come sottolinea il sovrintendete del Massimo napoletano Stephane Lissner. San Carlo digital opera house è una piattaforma di servizi per la produzione, la lavorazione e la distribuzione di video in modalità live e on demand, in qualità broadcast 4k per la produzione e full hd per la distribuzione, che prevede anche la realizzazione di un portale web e di app necessarie alla presentazione, fruizione e acquisto dei contenuti. Una “seconda nascita del teatro”, spiega il sovrintendente, che diventa produttore di contenuti culturali, in parte gratis in parte a pagamento. Primi tra tutti quelli che artisti, registi musicisti, designer etc decideranno di creare ispirandosi al San Carlo e/o a Napoli dal ‘700 a oggi. I contatti con i protagonisti di questa sezione sono già in corso , svela Lissner, anche perché l’auspicio è che la piattaforma sia pronta tra aprile e maggio. Tim provvederà alla fornitura, installazione e configurazione di un sistema di telecamere di qualità broadcast, completo di controllo camera robotizzato e ottiche specifiche per le riprese ad altissima risoluzione in condizioni di scarsa luminosità, nonché telecamere Ptz 4k, di un banco regia con mixer video e audio di ultima generazione e di un impianto di ripresa audio sul palco; ma anche alla realizzazione del portale web dedicato, che consentirà agli spettatori di registrarsi e fruire degli eventi, e dell’applicazione per la presentazione, fruizione e acquisto dei contenuti. Saranno così possibili modalità innovative di fruizione come il multiview e il mosaico che consentono di visualizzare diverse inquadrature di uno stesso evento, vederle in contemporanea o scegliere. L’obiettivo di questa soluzione tecnologia è amplificare il live, valorizzando ed espandendo l’esperienza teatrale. L’enorme mole di dati audio e video prodotta viene trasmessa a un “centro servizi” attraverso una connettività dedicata ad alta affidabilità. La piattaforma Timvision raccoglie, decodifica e transcodifica i segnali prodotti e ne prepara la distribuzione in qualsiasi tipo di device, dalla tv al pc allo smartphone. Il contenuto è anche protetto e salvato, come in un repository e i service desk e competence center monitoreranno il servizio e le sue performance. La piattaforma darà anche ampio spazio a corpo di ballo, coro e orchestra sancarliani, nonché ai giovani talenti dell’Accademia, e farà anche formazione. Ma soprattutrto tenterà di avvicinare “quel pubblico giovane che non ha possibilità geografica o economica allo spettacolo dal vivo”, sottolinea il sovrintendete. Del resto, le recenti sperimentazioni con Fb di spettacoli in streaming a un euro ha mostrato come sia possibile. Il Galà del belcanto ha ‘staccato’ 50mila biglietti per un “pubblico diverso che nella maggior parte dei casi non aveva mai assistito all’ opera con una larga presenza di 20/25enni da Campania, Lombardia, Lazio, Toscana, ma anche America, Germania, Belgio, Francia e Grecia”. La piattaforma, il digitale “non sostituirà mai spettacolo dal vivo – avverte Lissner – ma chi si emozionerà così, avrà bisogno, desiderio di venire a teatro. E ora, fino a che il Covid impedirà di aprire, aiuterà a mantenere il rapporto con la cultura”, conclude.