Asia Argento si spoglia dei panni di “bad girl” e si racconta in una lunga intervista al direttore di Maxim Italia, Claudio Trionfera: portavoce del #MeToo poi finita nel tritacarne mediatico, la sostituzione forzata a X-Factor, le dolorose perdite in amore e gli amori “bruciati”, la famiglia e il lavoro. L’attrice e regista è in copertina, indice puntato, del numero in edicola e dedicato all’ipocrisia.
Dice l’Argento sul caso Weinstein: “Quando mi chiamarono a fine settembre del 2017, questo giornalista Ronan Farrow del New Yorker e in contemporanea anche un altro giornalista, Jason Horowitz del New York Times, rimasi sbigottita perché loro mi stavano chiedendo dei particolari: cioè, sapevano esattamente che cosa mi era successo perché di quelle cose si vociferava. Quindi, mi hanno messo davanti a una verità ineluttabile. Non è che io mi sono svegliata la mattina dicendomi “voglio raccontare quello che mi era accaduto a 21 anni adesso che ne ho 42”.
Su Fabrizio Corona: “Ci siamo visti 4 volte ed è esploso il finimondo. Questa amicizia è morta sul nascere per via del troppo interesse mediatico: per quanto mi riguarda il gossip è un vuoto pneumatico che tende a risucchiare tutto in una sorta di tritacarne, mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa di simile, ma non così presto. Non parlerei d’ipocrisia nel nostro caso, ma di caos incontrollabile dal quale sono fuggita immediatamente. Un po’ mi dispiace perché Fabrizio è una persona intelligente e interessante ma in questo momento della vita devo preservare le mie poche, sacre energie. E stare sola è probabilmente la cosa più saggia da fare”.
Il Messaggero