Panariello racconta il suo show natalizio in onda su Rai 1

Panariello racconta il suo show natalizio in onda su Rai 1

Torna su Raiuno con un varietà in due puntate il 21 e il 22 dicembre. Per ridere ma anche per pensare. Cantanti, ospiti, amici per festeggiare sotto l’albero. E un certo Vittorio Secret ci parlerà di tendenze…

Giorgio Panariello

Lo spettacolo è nuovo, il titolo no. Un «Panariello sotto l’albero» era già andato in onda su Raiuno a Natale di due anni fa; anche stavolta si tratta di due serate, sempre da Livorno, con ospiti e amici. Quest’anno andrà in onda il 21 e il 22 dicembre.

Panariello, ma allora che cosa cambia?
«Il modo in cui vedo il mondo. Due anni fa diffidavo di Internet e dei social, li guardavo un po’ con fastidio. Facevo male: questo è il mondo, questa è la Rete, e noi siamo pesci presi in questa rete. Lo spettacolo rimarrà un varietà, con il comico tradizionale, ma stavolta avrà una struttura moderna, compreso il modo di approcciare la tecnologia».

Interagirà con Internet?
«In questo mi farò aiutare da Diana Del Bufalo che, oltre a essere conduttrice e attrice, è anche una “influente influencer”. Sarà lei a condurmi attraverso il mondo della Rete come Virgilio con Dante. Ci sarà anche uno dei miei personaggi, uno nuovo, influencer pure lui. Si chiama Vittorio Secret e parlerà di moda, cibo, tendenze…».

Si è ispirato a qualcuno?
«No, è una sorta di Frankenstein, un mix di persone diverse, impostato in modo davvero surreale… In realtà oggi è diventato difficile capire cosa sia reale e surreale. Il problema per un comico è creare qualcosa che sia più assurdo e clamoroso di quello che esiste già in Rete. Non è mica facile, sa?».

Lo credo. Ci saranno anche i suoi vecchi personaggi?
«Mario il bagnino, Merigo, certo… Tra i nuovi ci sarà Giovanna, una signora che all’inizio potrà sembrare una delle mie macchiette, ma poi andrà a toccare una tematica molto seria come la violenza sulle donne. Sarà uno spettacolo natalizio molto equilibrato, con momenti di divertimento ma anche di riflessione».

Perché ancora a Livorno?
«Quando mi hanno chiesto dove mi sarei trovato meglio ho pensato subito di tornare al Modigliani Forum, dove ho lavorato sia da solo sia con Conti e Pieraccioni. È perfetto come capienza ma anche dal punto di vista organizzativo, della struttura e dei camerini. Poi, certo, il fatto che si trovi in Toscana mi fa sentire un po’ a casa».

Si va in onda in diretta davanti a un pubblico pagante.
«Non sono più i tempi di “Torno sabato” in cui la gente si metteva in coda giorni prima per prendere il biglietto omaggio. Oggi non ci sono più sostegni né sovvenzioni, il biglietto è diventato indispensabile per coprire i costi. Però ne abbiamo approfittato per fare qualcosa di buono: parte di questi soldi serviranno per riparare le strutture di Livorno maggiormente danneggiate dall’alluvione di settembre».

Il pubblico pagante cambia qualcosa dal punto di vista dell’attore?
«Moltissimo. Il pubblico in studio è sbadato, io lo soffro molto. Quello pagante arriva, si siede, incrocia le braccia e dice: “Abbiamo pagato, ora facci divertire”. Pretende. E così sento maggiormente il dovere di fare uno spettacolo bellissimo».

Tra gli ospiti ci saranno Morandi, Mannoia, De Sica. Con Conti e Pieraccioni che cosa farà?
«Ho cercato di non farli venire ma mi hanno costretto… Scherzo. Con loro ho condiviso una tournée in cui si è rafforzato sia l’affetto sia la stima reciproca. Riproporremo un pezzo di quello spettacolo, allestendo un “Romeo e Giulietta” ai tempi di Internet. Io sono Giulietta, Pieraccioni fa Romeo e Carlo Conti un avvocato davanti al quale i due si presentano a causa di un messaggino arrivato alla persona sbagliata. Eh sì, se il loro amore fosse nato in epoca di social, la storia sarebbe un po’ cambiata».

Che succede dopo la diretta?
«Me ne andrò sotto il Forum, a cenare in una saletta allestita da un catering, insieme con gli ospiti che vorranno fermarsi. E poi a dormire, stanchi morti. Peccato che la mattina dopo ci sia il problema degli ascolti. Anche se la serata è andata benissimo e sei felice del risultato, alle sette del mattino hai gli occhi spalancati in attesa di conoscere l’audience, e se non chiamano subito cominci a farti un sacco di problemi. Mi creda, è una vera tortura».

Alberto Anile, Sorrisi.com

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