I “lieti calici” non mancheranno giovedì sera. E nemmeno le libagioni. “La Traviata” di Giuseppe Verdi che inaugurerà la stagione del Carlo Felice sarà seguita da parecchi brindisi, in piazza De Ferrari e al Palazzo della Borsa. E c’è da aspettarsi che più di uno saranno dedicati alla caduta del governo Renzi. Perché il governatore Giovanni Toti non ha lesinato gli inviti ai suoi alleati politici e agli amici di Mediaset. E così un’allegra combriccola molto meneghina sarà fianco a fianco nelle prime file del Carlo Felice accanto a Marco Doria, Sergio Cofferati e altri appassionati del teatro dell’opera. Molto più orientati a sinistra, ma allo stesso tempo sostenitori del “No” al referendum.
La lista degli invitati di Toti, almeno di quelli che hanno confermato, fa pensare ad una prima della Scala, ma in diretta su Canale 5: dovrebbero presentarsi Giorgia Meloni e Roberto Maroni, che ad oggi sono i più fidati alleati del governatore ligure, (mentre è esclusa la presenza di Matteo Salvini o Silvio Berlusconi). Ma anche big di Forza Italia come Daniela Santanché e Renato Brunetta. E il giornalista Paolo Del Debbio, che come Toti si muove sempre sul crinale tra televisione e politica tanto che Berlusconi in persona, in trasmissione, gli aveva proposto di diventare il prossimo volto del centrodestra.
Decisamente meno “politici” ma sempre dal mondo dello spettacolo altri ospiti annunciati: Barbara D’Urso, padrona di casa di “Buona domenica” su canale 5, Gianluigi Nuzzi (conduttore di “Quarto Grado”, la trasmissione prodotta dalla moglie di Toti, Siria Magri e dove lavorava Ilaria Cavo prima di intraprendere la carriera politica), Ivan Zazzaroni, Claudio Brachino e pare che potrebbe fare capolino pure il Gabibbo, anche se per i melomani genovesi forse sarebbe un colpo troppo duro ritrovarsi il pupazzone di Striscia la notizia fianco a fianco nel foyer. Un diluvio di inviti, quindi, (pagati dalla Regione) ma per Toti ne trarrà beneficio anche il teatro: «Daremo una ribalta nazionale alla prima del Carlo Felice perché crediamo nel suo rilancio», commenta. C’è da scommettere, però, che qualcuno storcerà il naso tra il teatro e palazzo Tursi. Ma va sottolineato che «Regione e Comune stanno collaborando per delineare un calendario di eventi e manifestazioni di tutto rispetto per il periodo pre-natalizio di Genova», come dice l’assessore comunale Carla Sibilla.
E infatti prima della “prima” ci sarà lo spettacolo di fuochi artificiali dal tetto della Regione condito da una degustazione di focaccia al formaggio offerta ai genovesi in piazza De ferrari. E poi, alla fine della rappresentazione, una cena – che da tradizione si svolgeva nel foyer del teatro – con tutto il cast della “Traviata” e la valanga di vip invitati al palazzo della Borsa.
Per il Carlo Felice si tratta di un momento cruciale: dimenticare per una sera le incertezze sul bilancio, il buco nei conti e lo spettro del ridimensionamento. E sognare in grande, con una produzione che, ha sottolineato il Sovrintendente Maurizio Roi, «è interamente nostra. E genovesi sono anche regista e scenografo (Giorgio Gallione e Guido Fiorato)». La “prima”, in realtà, doveva essere un mese fa con la Rondine di Giacomo Puccini, ma come è noto fu cancellata proprio per risparmiare qualcosa e salvaguardare l’equilibrio economico traballante del teatro. E permettersi i “lieti calici” di Violetta.
di Emanuele Rossi, Il Secolo XIX