Drahi investe nella tv di Tel Aviv per parlare di Medio oriente agli americani originari dell’area
Il canale all news apre una sede a Nyc e una a Washington
di Marco A. Capisani, ItaliaOggi
Patrick Drahi aprirà una redazione della sua i24News negli Stati Uniti. Il tycoon delle tlc e dei media francesi ha intenzione, a partire dalle prime settimane del 2017, di presidiare New York City (Nyc) con una trentina di giornalisti stabili e, in parallelo, Washington con altre cinque firme.
Obiettivo: produrre almeno quattro ore di diretta dagli Usa, in prima serata, per il canale all news che trasmette in inglese, francese e arabo. A dir il vero, Drahi è già presente negli Stati Uniti con il network tv via cavo Altice e raggiunge circa 5 milioni di famiglie, ma con lo sviluppo di i24News Drahi punta a offrire più contenuti originali e ad attirare il pubblico tv di origine mediorientale. Infatti, il resto del palinsesto di i24News continuerà a essere confezionato, principalmente, nella sede centrale di Tel Aviv (precisamente a Giaffa). Di conseguenza, poi, i nuovi contenuti saranno appetibili anche per gli inserzionisti pubblicitari e infine per gli altri operatori tv con cui il manager nato in Marocco, con cittadinanza franco-israeliana e residenza in Svizzera, intende concludere numerosi accordi di distribuzione. «Il pubblico americano s’interessa molto a quello che succede in Medio Oriente», conferma Frank Melloul, presidente e d.g. di i24News (disponibile in Italia con l’edizione inglese al canale 537 della piattaforma satellitare Sky). Inoltre negli Usa sono presenti «i mediorientali della diaspora, intere comunità arabe, ebraiche ed evangeliche».
Con questa operazione, comunque, Drahi sale di livello e si pone in diretta concorrenza con France24, Bbc e Al-Jazeera.
Reggerà la competizione? «Abbiamo un budget a sostegno del piano di sviluppo unico rispetto alle altre all news», ha sintetizzato Melloul. «E pensiamo di raggiungere l’equilibrio economico in tempi brevissimi».
Allora per comprendere meglio tanta sicurezza, bisogna ricordare che Drahi controlla in Francia l’operatore di telefonia Sfr (il secondo Oltralpe), il gruppo multimedia NextRadiotv, il quotidiano Libération e il settimanale L’Express. i24News è una delle sue prime creature. Negli Stati Uniti, invece, ha di recente compiuto un raid di acquisizioni: lo scorso giugno ha comprato per 18 miliardi di dollari (16 miliardi di euro) Cablevision, il quarto operatore della tv via cavo. A fine 2015 è stata la volta di Suddenlink, internet provider specializzato nei collegamenti veloci e nella banda larga, rilevato per 9 miliardi di dollari (8,4 miliardi di euro) e oggi parte di Altice Usa (così come Cablevision). Quindi, Drahi ha già tutte le sponde necessarie per espandere con tranquillità i24News.
Non solo, è verosimile che replichi negli Usa quanto già fatto in Europa dove ha integrato su piattaforme mobile e tv ogni tipo di contenuto di sua proprietà, anche quelli più tradizionali (come i magazine per esempio). Al momento la strategia d’integrazione sembra dargli ragione, anche se il gruppo dell’imprenditore ha accumulato debiti per un totale di 50 miliardi di euro («ma questo non m’impedisce di dormire la notte», ha dichiarato in passato). E, per quanto riguarda i24News, il canale all news prevede di raggiungere il break-even quest’anno (al lordo dell’investimento americano).
Se infine s’immagina con quale attenzione il pubblico americano di origine medio-orientale (e più in generale ogni americano) seguirà la nuova politica estera del presidente eletto Donald Trump, le previsioni di audience possono essere incoraggianti per Drahi.