Il leggendario co-fondatore della band rock inglese sarà al centro di un nuovo documentario prodotto dai Mercury Studios. Lo riporta in esclusiva il magazine statunitense Deadline. Il documentario si intitola “Have You Got It Yet? The Story of Syd Barrett and Pink Floyd”
Syd Barrett, il leggendario co-fondatore dei Pink Floyd, sarà al centro di un nuovo documentario prodotto dai Mercury Studios. Lo riporta in esclusiva il magazine statunitense Deadline, che svela per primo che il focus di un nuovo docu sarà il brillante – e problematico – membro dei Pink Floyd (parte della prima formazione originale, quella composta da Richard Wright, Nick Mason, Roger Waters e Syd Barrett appunto).
“Una delle più grandi band rock n’ roll di tutti i tempi” scrive Matthew Carey nell’articolo recentemente apparso su Deadline parlando dei Pink Floyd.
Il titolo del documentario è Have You Got It Yet? The Story of Syd Barrett and Pink Floyd. Il film esplorerà l’enigmatico Barrett, che ha scritto i primi due successi dei Pink Floyd e ha persino inventato il nome della band (un mashup di oscuri musicisti blues, ossia Pink Anderson e Floyd Council). Nel 1968, solo pochi anni dopo la fondazione del gruppo, Barrett fu costretto a lasciare i Pink Floyd quando i suoi compagni di band si allarmarono a causa della sua instabilità mentale e dell’uso di droghe psichedeliche.
Barrett ha registrato un paio di album da solista prima di uscire definitivamente dal mondo delle sette note.
IL DOCUMENTARIO
“Barrett ha abbandonato la musica, tornando a casa a Cambridge per gli ultimi 30 anni della sua vita e a tornando al suo primo amore per la pittura”, si legge in un comunicato ufficiale riguardante il documentario. “In modo commovente, alcuni dei dischi di maggior successo mondiale dei Pink Floyd – Dark Side of the Moon, Wish You Were Here e The Wall – esaminano temi di follia e celebrità tra cui ‘Shine On You Crazy Diamond‘ e ‘Wish You Were Here‘, scritti come tributi a Barrett” prosegue il comunicato.
LA PRODUZIONE
Have You Got It Yet? The Story of Syd Barrett and Pink Floyd è stato diretto dal pluripremiato regista Roddy Bogawa e dal compianto graphic designer Storm Thorgerson, co-fondatore dell’azienda Hipgnosis che ha creato alcune delle copertine di album rock più famose di tutti i tempi, tra cui Dark Side of the Moon e Wish You Were Here (entrambi dei Pink Floyd, anche se è superfluo specificarlo dato che lo sanno anche i paracarri). Thorgerson aveva conosciuto Barrett fin dagli anni ’60.
I produttori esecutivi del film includono Luke Thornton e Liz Silver per Believe Media, Paul Loasby e Geoff Kempin e Alice Webb per Mercury Studios.
“Il film è stato completato da Bogawa con il fotografo di StormStudios Rupert Truman e il produttore Julius Beltrame dopo la morte prematura di Storm nel 2013”, si legge nel comunicato. “Il produttore Orian Williams […] ha partecipato al progetto mentre era ancora in produzione.”
Il documentario, prodotto da Believe Media e A Cat Called Rover, presenta nuove interviste con i membri dei Pink Floyd, tra cui David Gilmour (l’amico d’infanzia di Barrett, che si è unito ai Pink Floyd nel 1967 e ha sostanzialmente riempito il vuoto lasciato da Barrett), Nick Mason e Roger Waters. Ci sono anche interviste alla sorella di Barrett, Rosemary Breen, ai manager dei Pink Floyd Peter Jenner e Andrew King, a Pete Townshend degli Who, a Graham Coxon dei Blur e ad Andrew VanWyngarden dei MGMT, fino ad arrivare al drammaturgo Tom Stoppard, giusto per citarne alcuni. L’attore Jason Isaacs narra il film.
La colonna sonora include oltre 50 brani musicali dei Pink Floyd e di Syd Barrett.
SYD BARRETT ERA IL “CARBURANTE CREATIVO”
“Syd Barrett è stato più di un semplice co-fondatore dei Pink Floyd”, ha dichiarato Alice Webb, CEO di Mercury Studios. “Era il carburante creativo, che è diventato un’icona della cultura pop e ha lasciato tutti a chiedersi dove fosse andato mentre la sua presenza sopravviveva nella musica che venne dopo”.
Il produttore cinematografico statunitense Orian Williams ha commentato: “La parte più difficile nel raccontare la storia di Syd Barrett è stata interpretare il suo processo di armonia e come l’inaspettata sinergia sonora e la discordia visiva, entrambe apparentemente casuali, fossero pianificate e ben congegnate. [Il regista] Roddy Bogawa ci dà uno sguardo su come Barrett ha incanalato il genio, la follia e la sperimentazione nei Pink Floyd, la nave in cui tutte le cose hanno preso vita, ma ha anche portato via Syd”.
LA STESSA “TRAGICA STORIA DI BRIAN WILSON E KURT COBAIN”
Bogawa aggiunge: “È la tragica storia di Brian Wilson e Kurt Cobain e molti altri nella musica e nell’arte, le cui spinte creative esplosive spesso si basano su una fragile energia esuberante che viene alimentata dalla pressione del loro successo. Il film non è solo il ritratto di una delle figure di culto più iconiche della musica attraverso l’obiettivo e i ricordi dei suoi compagni di band, amanti, amici e musicisti, ma anche uno sguardo indietro a un gruppo di amici cresciuto a metà degli anni Sessanta e il loro idealismo, ambizioni, speranze e sogni durante un momento culturale così straordinario”, si legge su Deadline.
I PROGETTI DI MERCURY STUDIOS
Tra i progetti attuali di Mercury Studios ci sono il documentario di Disney+ If These Walls Could Sing, “la storia non raccontata dei famosi Abbey Road Studios”, diretto dalla fotografa e regista Mary McCartney (figlia di Paul McCartney) e Shania Twain: Not Just a Girl, un documentario sulla superstar canadese del country pop, entrambi in uscita in streaming su Netflix.
Il recente Miles Davis: Birth of The Cool dei Mercury Studios, diretto da Stanley Nelson, ha vinto due News e Documentary Emmy, tra cui Outstanding Arts and Culture Documentary e Outstanding Sound.