Effetto Mondiali di calcio sul mezzo televisivo, che in luglio ha una raccolta pubblicitaria in crescita del 13,2% rispetto allo stesso mese 2017. Ovviamente quasi tutto l’incremento va nelle casse di Mediaset, che trasmetteva l’evento in chiaro e in esclusiva, e che quindi sale del 4% complessivo nel periodo gennaio-luglio (1,286 miliardi di euro).
Rai, invece, conferma il -4% sui primi sette mesi (il calo era analogo anche nei primi sei mesi), mentre è buono il luglio di Sky, che migliora rispetto a giugno e contiene a un -1,9% la performance gennaio-luglio 2018 rispetto ai primi sette mesi 2017.
Si ferma invece la grande cavalcata di Discovery, che negli ultimi esercizi aveva marciato con incrementi costantemente in doppia cifra: brusca frenata in luglio, con un risultato gennaio-luglio che si attesta al +1,9% (era al +3% nei primi sei mesi). Bene, infine, La7, col suo +4% in luglio e un +1,8% nei primi sette mesi, andamento destinato a migliorare ancora tenuto conto del +18% realizzato in agosto, così come anticipato dall’editore Urbano Cairo.
Relativamente alle quote di mercato, il gruppo Mediaset intercetta il 57,8% degli investimenti nel comparto pubblicitario televisivo (alla faccia di chi dice che la tv generalista è in crisi), rispetto al 19,8% di Rai, l’11,9% di Sky, il 6,3% di Discovery e il 4,1% di La7. Che, va ricordato, ottiene questo risultato con soli due canali (La7 e La7d).
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi