Scrive Donato Moscati, da Roma: “Sono giorni particolari questi in cui nel mondo sta accadendo di tutto. Succede che martedì avviene la tragedia dei due treni in Puglia, succede che nel lutto televisivo e non, alcune reti decidano, giustamente, di variare i propri palinsesti. Succede a quel punto che il web si ribelli e si incazzi perché non andrà in onda la puntata di “Temptation Island”, programma di Fascino di Maria De Filippi che vede alcune delle coppie alle prese con tradimenti e tentazioni, come recita il titolo. La puntata viene rimandata a venerdì sera, ma il tragico destino del telespettatore, vuole che giovedì avvenga l’attentato a Nizza con 84 morti tra cui molti bambini, e come se non bastasse si abbatte anche la notizia del presunto golpe in Turchia: il programma viene ancora rimandato, tutto a discapito dello sfortunato spettatore. A quel punto il web insorge di nuovo, con messaggi tipo: “Non ha senso… cosa pensano di risolvere non mandandolo in onda?! Nulla… Ormai la tragedia è accaduta…non si torna indietro purtroppo”. Oppure: “Per me il rispetto alle vittime si porta in un altro modo, quanta gente muore in un modo tragico ogni giorno? Sospendendo la messa in onda di un programma non si risolve nulla e di certo i morti non ritorneranno in vita…Scusate ma io la penso così”. Tutto questo mentre alcuni autori del programma cercavano di spiegare, come se ce ne fosse bisogno, il perché di tali scelte, ribadisco giuste e condivisibili. Cos’è il rispetto? Per il pudore, per la morte, per la paura? Nei giorni in cui bisognerebbe fermarsi a capire dov’è che si è sbagliato, il popolo web-televisivo protesta per non aver visto lacrime, vere o presunte, su corna e infedeltà. La TV, quasi tutta, in questi giorni ha dato dimostrazione di avere ancora un’etica, una morale e un rispetto per il dolore, quello vero, raggelante, quello a cui spesso non si può dare una spiegazione, che nulla ha a che fare con lo show televisivo.”