Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi ha pubblicato un tweet che ha acceso il dibattito. Ad aver suscitato tanto turbamento nell’illustre esperto, uno spot articolato, inizialmente, da una coppia di adolescenti impacciati in una stanza, che per rompere il ghiaccio ricorrono alla caramella senza zucchero. Subito dopo, una donna in cucina, alle prese con un impasto, viene raggiunta dalla compagna che le dà un bacio.
Il contenuto del tweet riporta: “Primi effetti del cosiddetto “Ddl Zan”. Guardate questo stucchevole spot di Dietorelle: immorale per i bambini! Siamo nel campo della pornografia. Cosa dice il garante per l’infanzia?” A sostegno del medesimo pensiero, sono seguiti altri tweet: “Nostalgia per la pubblicità di Barilla. La Famiglia Dietorelle” sostituisce quella cristiana. È il dominio del mondo gay” E ancora: “Oscena la pubblicità di Dietorelle con bambini e un uomo e due donne”. Tuttavia, nonostante alcune voci concordi, le affermazioni di Sgarbi sono state soprattutto criticate: “Uno che ama l’arte che condanna l’amore gay Quando le opere d’arte sono piene di scene omo. Evidentemente non la ami così tanto”, scrive un utente. Un’altra: “Nostalgia per la mentalità sana che ama l’amore e disprezza l’odio. Se mai avrò dei figli l’unico esempio che risparmierò loro sarà quello avanzato da omofobi. “Non sostituisce nulla”, dice un altro. “E lascia in pace Cristo di cui sei esperto solo di raffigurazioni”. E ancora: “La questione #dietorelle ci ricorda una cosa importante. Gli intolleranti accettano le donne lesbiche solo come categoria da cercare sui siti porno. Visibilità in contesti quotidiani? No. Diritti? No Rispetto minimo? Neanche. Ah se le cronologie di ricerca potessero parlare..”. Un altro utente ancora risponde a Sgarbi ricordandogli che il suo passato trasgressivo si concilia poco con il suo manifesto di moralismo: “Disse quello con figli sparsi in tutta Italia, che si vanta delle proprie conquiste (varie), che esce sul balcone con l’uccello fuori e difendeva la famiglia berluwconiana fatta di festini e Rudy… ma vale vale vale, let’s go let’s go let’s go”. Un’altra: “La forza delle donne..Ben vengano!! O poi sei triste perché non avresti più ochette minorenni (e non) da raggirare e spupazzare per un borsello di gucci?”
Cosa risponde la protagonista dello spot
Sotto al post risponde anche la protagonista dello spot che con molta tranquillità afferma: «Onorevole Sgarbi sono la ragazza che ha recitato per lo spot. Un bacio saffico è quindi pornografia? E qualora lo fosse, proprio lei che è un liberale mi condanna la pornografia? È pornografia anche il bacio saffico del dipinto di Toulouse Lautrec? È pornografia anche il bacio»