È morto Michel Piccoli, grande volto del cinema e del teatro francese, dalla poderosa carriera nel corso della quale ha collaborato con registi di fama internazionale. Per metà francese e metà italiano, nel 2011 ha vinto un David di Donatello come miglior attore protagonista per il suo ruolo in “Habemus Papam” di Nanni Moretti.
È morto Michel Piccoli, attore francese noto non solo in patria ma anche a livello internazionale, che nel corso dei quasi 70 anni di carriera è stato anche regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese. Aveva 94 anni e in Italia è ricordato soprattutto per il ruolo per cui Nanni Moretti lo scelse in Habemus Papam, il pontefice che, appena eletto nel conclave, scappa per le vie di Roma in preda a una crisi di identità.
Attore feticcio di registi come Luis Buñuel, Claude Sautet e Marco Ferreri, Michel Piccoli è stato un grande volto del cinema francese tra gli anni Sessanta e Settanta, ritagliandosi un grande spazio grazie a film come Il disprezzo di Jean-Luc Godard, datato 1963, cui seguirono Il diario di una cameriera del ’64, Dillinger è morto (1969) e La grande abbuffata del 1973. Ma anche Life Size nel 1974, Tre simpatiche carogne (1976), Salto nel vuoto (1979).
Anche il decennio successivo è stato prodigo di ruoli interessanti, come quelli in La signora è di passaggio (1981), Passion (1982), L’armata ritorna (1983), Viva la vita (1984). La sua attività ha sempre avuto grande continuità anche negli anni Novanta e Duemila e nel 2011, proprio grazie al ruolo in Habemus Papam (2011), Piccoli ha vinto David di Donatello come miglior attore protagonista, nonché il Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista al Bif&st di Bari. Un film che gli ha permesso la definitiva consacrazione anche presso il pubblico italiano.
Nato nel 1925 da una famiglia per metà francese e metà italiana, figlio di un pianista e una violinista. Piccoli visse tutta la sua infanzia con il peso del ricordo della morte di suo fratello a soli tre anni, generando su di lui un’inquietudine che si è poi riflessa sulla sua carriera artistica. Con l’arrivo della guerra, troppo giovane per arruolarsi, lascia Parigi per Corrèze e qui ha il suo primo incontro con la recitazione.
Negli anni Cinquanta alterna cinema e teatro e, con il ritorno a Parigi, inizia a frequentare i cabaret di Saint-Germain-des-Prés, dove porta in scena dialoghi umoristici e surreali. Diventerà attore di cinema “per caso e per ragioni alimentari”.
Andrea Parrella, Fanpage.it