CATE BLANCHETT, NON SONO OMOSESSUALE

CATE BLANCHETT, NON SONO OMOSESSUALE

cate blanchettE’ l’omosessualita’ in generale e femminile in particolare un tema scandaloso? Se Cate Blanchett, generic due volte premio Oscar, cialis sale la cui gamma di aggettivi parte dal sublime e finisce al fantastica per bravura, order bellezza ed eleganza, e’ costretta a smentirla davanti ad una platea mondiale, forse si’. ”Non sono omosessuale e questo argomento dovrebbe riguardare il privato. Siamo nel 2015 non nel 1950 come nel film Carol e a chi importa?”, ha detto l’attrice australiana, 46 anni, 4 figli, protagonista da palmares dell’opera di Todd Haynes, un romanzo lesbico nella New York di 65 anni fa, tratto dal romanzo di Patricia Highsmith rimasto non a caso nei cassetti per anni, tra i migliori film in concorso visti finora. La Blanchett aveva fatto scalpore pochi giorni fa con una dichiarazione sui suoi gusti sessuali che aveva fatto il giro del mondo. La domanda al festival di Cannes se l’aspettava e un certo sospetto che si tratti di un ping pong di marketing per il lancio del film resta ma non e’ questo che importa. Nel mondo della moda e tutto sommato anche nel cinema le preferenze sessuali non sembrerebbero piu’ un marcatore fondamentale, certamente lo sono meno che nel quotidiano della vita di tutti dove invece l’omofobia resta un problema. Pero’ se si parla di donne anche Hollywood non e’ proprio un paradiso e le lesbiche dichiarate e affermate sono davvero poche. Anche sforzandosi di ricordare piu’ di Jodie Foster e della coppia Ellen DeGeneres – Portia De Rossi non trovi e non perche’ non ci siano.

”Viviamo in un’epoca profondamente conservatrice – ha detto Cate Blanchett – e se pensiamo diversamente siamo molto stupidi. In alcuni posti del mondo, una settantina, l’omosessualita’ e’ persino ancora illegale”. E Hollywood? ”C’e’ un crescente coro sul sessismo ad Hollywood ed e’ importante parlarne. Penso sia caduto dall’agenda e penso che invece bisogna riprenderlo decisamente”. Il ‘caso’ Blanchett risale a 5 giorni fa. In una lunga intervista a Variety l’attrice, Oscar non protagonista per The Aviator e da protagonista per Blue Jasmine, alla domanda se si trattava della prima volta da lesbica con un sorriso aveva risposto ”In un film o nella vita reale?’ e successivamente, cosi’ aveva riportato il magazine Usa, richiesta di altri dettagli se avesse avuto relazioni con donne in passato, Cate Blanchett aveva risposto ‘Si molte volte’. A Cannes di nuovo interrogata sul tema ha precisato: ”nell’intervista rispondendo se avessi avuto relazioni con donne avevo detto si’ ma non ho affatto aggiunto relazioni sessuali”.

E questo e’. ”Si tratta di affari privati, aspetti della propria personalita’ e comunque la mia vita non deve interessare gli altri. Chiamatemi antica ma penso che un attore non debba guardare al proprio noioso, microscopico universo ma arrivare ad una connessione empatica e psicologica con il ruolo che sta interpretando. Solo cosi’ puo’ regalare emozioni al pubblico. La mia vita vera non e’ di alcun interesse a nessun altro”. Nel film, che ricrea fantasticamente un’atmosfera peccaminosa e mostra Carol-Cate fenomenale seduttrice (della giovane Rooney Mara) disposta a divorziare dal marito e sapendo di rischiare di perdere il figlio pur di seguire la sua passione, ci sono anche scene decisamente esplicite, una in particolare con le due donne che fanno l’amore in una stanza d’albergo. Imbarazzi per le scene di nudita’: ”Certamente ti vedono nuda da quando nasci. Un bel po’ di sconosciuti ti vedono in quel momento”, ha detto ironica. ”Il lavoro di attrice e’ ricerca e questo in particolare era un romanzo e un tema potente che inoltre mi interessava proprio per il tema della privacy: si trattava di un personaggio che tenta di tenere i suoi gusti sessuali come un ‘affare privato’, il contrario di quello che accade oggi”. L’attrice australiana lanciata da Elizabeth di Shekar Kapur nel ’98, che ama alternare blockbuster come il signore degli anelli o Cenerentola a film d’autore come Io Sono Qui dello stesso Haynes o l’ultimo Malick di Weightless , impegnata anche nel teatro a Sidney dove si dedica pure alla regia, potrebbe guadagnare con Carol (i cui costumi di Sandy Powell sono da perdere la testa) la settima nomination all’Oscar e riportare il dibattito sulle storie d’amore gay al cinema d’attualita’ a 10 anni esatti da Brokeback Mountain. Del resto siamo a Cannes dove La vie d’Adele di Kechiche, con l’appassionante storia d’amore e di sesso tra due donne Lea Seydoux e Adele Exarchopoulos vinse la Palma d’oro due anni fa.

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