Beppe Vessicchio: “Se mi chiamasse Amadeus per un progetto lo seguirei”

Beppe Vessicchio: “Se mi chiamasse Amadeus per un progetto lo seguirei”

L’addio di Amadeus alla Rai è stato, secondo le sue stesse parole, “una scelta non facile”, e questo è un fatto. Tra coloro che si interrogano sui motivi di questa decisione c’è anche Beppe Vessicchio, che già da tempo si preoccupava del futuro del Festival di Sanremo senza Amadeus. Il Maestro, intervistato dal Corriere, ha commentato il passaggio del conduttore al Nove.

Ad Amadeus dico sempre di sì perché è una persona che stimo”, ha dichiarato il direttore d’orchestra.

Vessicchio ha evidenziato come la Rai sia diventata un luogo in cui il governo interno è soggetto a molte pressioni. “L’artista ha un’identità e una sua sensibilità. Non so cosa farà un uomo che era la Rai con format ben identificati”, si è interrogato il Maestro. “Li porterà con sé o ne creerà di nuovi? Sarà interessante scoprirlo”. Vessicchio ha elogiato Amadeus per la sua abilità nel gestire il Festival di Sanremo, riuscendo a conquistare anche il pubblico giovane. “Ha dimostrato una capacità di gestione del Festival senza precedenti. Non si è mai ripetuto e ha avuto il coraggio di seguire la sua strada”, ha commentato. La stima che prova per il conduttore è tale che lo porterebbe a seguirlo: “Io dico sempre sì perché è una persona che stimo. Poi naturalmente dipende dai contenuti”.

Beppe Vessicchio ha anche rivelato che Amadeus al Nove chiederà garanzie di autonomia. “In Rai è complicato perché le strutture che la governano sono potenti”, ha spiegato il direttore d’orchestra. “Amadeus ha fatto bene negli ultimi anni perché aveva capito che doveva accentrare su di sé tutto prendendosi la responsabilità di qualunque cosa”.

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