SENZA MORGAN «AMICI» PERDE UN’OCCASIONE MA FARÀ ASCOLTI’

SENZA MORGAN «AMICI» PERDE UN’OCCASIONE MA FARÀ ASCOLTI’

di Cesare Lanza

Scommettiamo che la puntata di oggi di Amici avrà un record di ascolti? Se mi dite che è una previsione facile, e facile sembra anche a me, lasciatemi qualche riflessione sul caso che ha portato all’espulsione di Morgan dalla popolare trasmissione inventata e condotta da Maria De Filippi. Per prima cosa vi anticipo la conclusione: mi schiero dalla parte di Morgan tutta la vita. Ma la riflessione è ampia e complessa. L’espulsione va oltre le dimensioni dell’episodio: è una metafora del conflitto tra due modi diversi di far televisione. 0, meglio, di provare a farla. Da una parte c’è Morgan, un musicista vero, un uomo pieno di difetti, trasgressivo, insolente: il coach della squadra dei Bianchi, impegnati nel programma, opposta alla squadra Blu, capitanata da Elisa, bravissima cantante. Morgan, carattere difficile anzi impossibile, arrogante; Elisa educatissima, misurata, ineccepibile. Morgan, fischiato dai fan dei Blu e poi anche dei Bianchi, si è spinto a insultare gli spettatori; e anche i componenti della sua squadra gli si sono rivoltati.
Cosi la De Filippi si è trovata di fronte a una situazione insostenibile e non poteva far altro che rinunciare a Morgan. Con amarezza, la regina del neorealismo televisivo ha detto che è stato un suo fallimento. Non è vero, è un’esagerazione. Anzi ha prevalso (vedrete gli ascolti ! ) ancora una volta la tv urlata e un po’ sguaiata, costruita con la certezza dei fischi facili come le ovazioni, dei processi e dei linciaggi. Morgan ha provato (in modo confuso e aggressivo) a proporre una tv più audace, più profonda. Un rabbioso tentativo, forse velleitario. E perciò sto con lui, anche se inevitabilmente è risultato perdente.

di Cesare Lanza, La Verità

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