Il 20 febbraio 1958 entrò in vigore una legge, che lega il suo nome alla senatrice Lina Merlin, destinata a cambiare non soltanto il cosiddetto mercato della prostituzione, ma anche la mentalità degli italiani in materia di costumi sessuali. Ospite della puntata di “Quante storie”, condotta da Corrado Augias, alle 12.45 su Rai3, la giornalista Mirta Da Pra Pocchiesa, responsabile del Progetto Vittime del Gruppo Abele, racconta come si arrivò alla chiusura delle case chiuse e soprattutto come l’accolsero le donne che vi lavoravano, liberate (a volte anche loro malgrado) dalla schedatura di Stato e dalla stigmatizzazione sociale.