Muore a Firenze Claudio Carabba, grande critico cinematografico. Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana, con profonda commozione, partecipano al dolore della moglie Giovanna e del figlio Enzo.
Carabba, 77 anni, era considerato, a giusta ragione, un maestro della critica cinematografica. Cresciuto giornalisticamente a La Nazione, dove cominciò a scrivere al fianco di un altro grande come Sergio Frosali, passò al Corriere della Sera, continuando a collocarsi fra coloro che, con spirito acuto e anticonformista, hanno saputo valorizzare il cinema italiano. Anche celebrandolo, recentemente, nel ricordo di personaggi assoluti come Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Pupi Avati. E’ quanto sui legge in una nota dell’Associazione Stampa Toscana. Figlio di un magistrato, Enzo Fileno Carabba, che fu anche procuratore capo della Repubblica a Firenze, e padre di uno scrittore, che si chiama Enzo come il nonno, “Claudio Carabba, detto affettuosamente “Ciccio” – si legge sempre nella nota – è stato per noi colleghi dell’Associazione Stampa Toscana, un vero grande amico. In un giorno tristissimo, ci piace ricordarlo per la sua umanità, la sua simpatia, la sua intelligenza. E il suo impegno sindacale nel Cdr de La Nazione dove, fra gli anni Settanta e Ottanta, seppe portare una ventata di novità rivendicando anche quell’autonomia professionale che purtroppo, anche oggi, in non poche redazioni, non è difesa con la grinta che lui sapeva manifestare. Carabba era molto vicino all’Ast. Nelle ultime settimane, nonostante un brutto incidente, aveva ripetutamente scritto per confortarci nelle lotte sindacali ormai presenti tutti i giorni. E per darci la sua approvazione. Caro “Ciccio”, ci mancherai tanto”.