Scusa, Carlo, ma gli auguri non te li faccio. Mi metti in difficoltà, farti gli auguri non è facile, sa. Eh perché mi verrebbe da ringraziarti per quello che fai, per l’artista che sei, per la persona meravigliosa che sei. Ti direi che mi colpisce di te il tuo essere leggero e complicato, normale e straordinario. Dovrei dire quanto sei generoso. Quanto si chiacchiera bene con te, di tutto. Non è da tutti.
Quanto sei educato? Ne vogliamo parlare? Sei così educato che mi ti menerei. Mi verrebbe insomma di scrivere cose esagerate che un lettore potrebbe commentare: che sviolinata, che esagerata. Me faresti fare una brutta figura, capisci? Vajielo a spiega’, che tu sei esagerato.
Ti avrei voluto conoscere da piccolo, da bambino, per vederti che già prendevi appunti, avrei voluto vedere dove si è formato questo tuo istinto. Sei una specie di strumento della felicità, come te movi fai stare bene tutti. Anche quando stai fermo e nun fai niente. Pure così riesci a raccontare una storia, con uno sguardo.
Credo che tu abbia raggiunto il più ambizioso dei traguardi, essere amato incondizionatamente da tutti. Da tutti. Tièttelo stretto sto amore perché te lo meriti tutto. Buon Compleanno, Carlo.
Paola Minaccioni, Leggo