(di Cesare Lanza per Adesso) Dopo il trionfale successo di Paolo Bonolis al Festival di Sanremo (record di ascolti), la Rai designò per la conduzione Antonella Clerici. Nei commenti degli esperti prevaleva il pessimismo. Per due ragioni. Antonella aveva un ottimo curriculum – le trasmissioni sportive e soprattutto La prova del cuoco, con risultati strepitosi – ma il Festival sembrava un impegno troppo difficile per lei. E, per di più, le donne in precedenza non avevano mai brillato, alla guida solo tre volte (Loretta Goggi, Raffaella Carrà e Simona Ventura) del prestigioso spettacolo al teatro Ariston di Sanremo. Invece, fu un inaspettato e straordinario successo. C’ero anch’io, come autore. Nell’edizione di Bonolis avevo portato Mike Tyson, ve l’ho raccontato nella prima nostalgica puntata di questa rubrica. Con Antonella mi intestardii a volere sul palco, come ospite di eccezione, la regina Ranja di Giordania. E incontrai difficoltà superiori a quelle che avevo subito per Tyson. Nelle riunioni di lavoro tutti avevano obiezioni tenaci, sostenute da un precedente: la regina, tempo prima, era stata invitata da Fabio Fazio con risultati di ascolto tutt’altro che incoraggianti. Fazio era stato molto compassato e Ranja altrettanto fredda. Mentre io puntavo sulla verve di Antonella. Ma quando raggiungemmo l’accordo, esplose un altro problema. Antonella era diffidente, insicura: non sapeva come comportarsi, con una regina. Mi inventai allora uno stratagemma. Mezz’ora prima dell’ingresso in scena mi buttai ai piedi di Ranja, le dissi che Antonella era una sua grande ammiratrice, ma molto emozionata, per un’intervista nientemeno che a una regina. Ci penso io, mi promise benignamente la regina. Ed entrò sul palco abbracciando la Clerici: sorridente, come se fosse una sua vecchia amica. E Antonella, subito a suo agio, incantò tutti, con semplicità e allegria. Ascolti alle stelle. Era il febbraio del 2010.