Luigi Strangis, voglia di libertà: “Ognuno deve poter essere quello che vuole”

Luigi Strangis, voglia di libertà: “Ognuno deve poter essere quello che vuole”

Il vincitore dell’ultima edizione di “Amici” pubblica il suo album di esordio, “Voglio la gonna”. Tgcom24 lo ha sentito

Luigi Strangis, il vincitore dell’ultima edizione di “Amici“, pubblica “Voglio la gonna“, suo primo album. Un traguardo a cui arriva dopo alcuni singoli che hanno confermato quanto di buono il giovane talento aveva mostrato nella scuola di Maria De Filippi. “Il titolo dell’album incarna la libertà di poter scegliere cosa essere e cosa mi piace – dice a Tgcom24 -, senza condizionamenti”.

Luigi Strangis non si ferma. Dopo le tappe estive che lo hanno visto protagonista del suo primo vero e proprio tour questa estate, ora pubblica l’album di esordio e poi porterà i nuovi brani dal vivo in due live il 16 novembre all’Alcatraz di Milano e il 20 novembre all’Atlantico di Roma. Ma non solo. Dal 27 ottobre sarà nei cinema come protagonista del nuovo film live-action per famiglie “Il Talento di Mr. Crocodile”, in cui interpreta le canzoni italiane del coccodrillo Lyle, che nella versione originale sono cantate dal cantautore canadese Shawn Mendes.

Primo album, quanto conta questo traguardo per te?
Sicuramente è l’inizio di un nuovo percorso che non è poi così staccato da quello che lo ha preceduto. Ho trovato una nuova dimensione musicale, sono sempre io ma allo stesso tempo c’è qualcosa di nuovo.

Già a partire dal titolo il disco si mostra con una dichiarazione di intenti forte…
Esatto, diciamo che oggi voglio la gonna, domani posso volere i pantaloni e dopodomani volere poter scegliere. E’ la libertà di poter scegliere cosa essere e cosa mi piace. La gonna è un outfit ma è quello che fa capire subito il messaggio vero e proprio.

Tra l’altro il titolo dell’album non corrisponde a nessuna delle canzoni che lo compongono. Riassume il senso di tutte?
E’ un concetto a sé stante. Che torna un po’ perché c’è quella voglia di libertà anche nei pezzi. Il titolo è questo.  

Quando sono nati questi pezzi?
Alcune cose sono nate nell’ultimo periodo di Amici, come “Tracce di te”. Mentre le altre sono nate nei mesi successivi. Un altro pezzo che ha una storia lunga è “Occhi lucidi” anche se è passata attraverso un po’ di modifiche. 

Hai accennato a un nuovo percorso musicale. Cosa è successo una volta uscito dalla scuola di Amici, quali nuovi orizzonti ti si sono parati davanti?
Sicuramente uscire inizialmente è stato un po’ spiazzante. Lì dentro siamo in un altro mondo e quando lo lasci ti ritrovi con qualcosa di nuovo al quale devi fare l’abitudine. In generale io ascolto tanto musica di mio, in questa situazione mi sono trovato ad ascoltare tante cose nuove o riscoprirne di passate, come i Fleetwood Mac o Youngblood. E queste influenze poi entrano anche indirettamente nella tua musica. Più cose conosci e più cose hai da dire. 

Ti sei sempre distinto per i tuoi gusti musicali che guardano anche al passato. Come metti insieme questi modelli con un approccio contemporaneo che devi avere?
Cerco semplicemente strizzando un occhio al passato però suonando a modo mio. Per cercare di trovare un suono mio faccio tante prove, tanta ricerca. Penso che il tocco di ogni musicista sia personale, a volte basta quello per cambiare le cose anche con un suono già utilizzato.

C’è nell’album un brano a cui tieni particolarmente?
“Tracce di te”, che racconta un po’ della mia storia passata, e poi sento particolarmente vicino “Strano”.

L’album non è l’unico progetto che ti vede protagonista. Hai partecipato al film di animazione “Il talento di Mr. Crocodile”. Come è stata questa esperienza?
A dir poco particolare. Ho imparato un sacco di cose. E’ stato difficile soprattutto all’inizio, dover dare l’idea di movimento anche solo con la voce. Non era la mia comfort zone, per quanto cantassi rispetto a quello che faccio di solito era diverso. Comunque è stato molto piacevole, mi ha divertito vedermi sotto forma di coccodrillo.

A breve avrai due date dal vivo, a Roma e Milano. Cosa dobbiamo aspettarci?
Suoneremo tutto sicuramente con la band e volevo inserire nel set anche dei momenti acustici, come se stessi ricordando il me stesso piccolo che era in cameretta, però con qualche orecchio in più che lo sta ascoltando… 

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