Braccio di ferro Lega-M5s, entro venerdì si chiude. Polemica per una gaffe di Foa
Entro venerdì si dovrebbe concludere il lungo e tormentato toto-nomine. Per allora, infatti, la Rai potrebbe avere i nuovi direttori delle testate giornalistiche e delle sue reti.Anche se la scelta dovrebbe chiudersi già domani per dare al Cda il tempo di vagliare i curriculum dei giornalisti scelti. A chiedere tempi certi e soprattutto stretti è l’ad Fabrizio Salini che ha intenzione di dedicarsi ad altre priorità, come lo sviluppo del digitale e dell’area web.
Per quanto riguarda la poltrona del direttore del telegiornale della rete ammiraglia si fa sempre più insistente la voce che vuole Federica Sciarelli prendere il posto di Andrea Montanari. Sarebbe un nome sul quale potrebbero convergere Lega e Cinque Stelle (pare che Salvini sia un appassionato spettatore del programma Chi l’ha visto). In verità il Tg1 dovrebbe andare a Giuseppina Paterni. È lei il nome proposto dai grillini. Già corrispondente da Bruxelles, la Paterniti ha un passato nel sindacato interno, cosa questa mal digerita dalla Lega che, però, come contropartita otterrebbe di affidare la direzione del Tg2 a Luciano Ghelfi. A premere è anche il Pd, intento a difendere senza risparmiare alcun mezzo il direttore del Tg3 Luca Mazzà, che i grillini però vorrebbero spostare alla direzione del Giornale radio. Resiste anche il nome di Gennaro Sangiuliano. È lui il cavallo su cui continua a puntare Salvini. L’unico, Sangiuliano, ad avere le carte in regola per dirigere qualsiasi tg, dicono quelli del Carroccio. Tanto che non si esclude che possa spuntarla sulla Paterniti o, in subordine, possa arrivare alla TgR (telegiornale regionale), che i leghisti tengono in gran conto.
Per quanto riguarda le reti, sono buone le quotazioni di Marcello Ciannamea come sostituto di Angelo Teodoli alla guida della rete ammiraglia di Viale Mazzini, mentre in corsa per la seconda rete resterebbero il «veterano» Carlo Freccero e Maria Pia Ammirati. Se dovesse saltare la nomina al Tg1, per la Sciarelli sarebbe poi pronta la guida della terza rete Rai. Intanto ad alimentare il dibattito politico sulla Rai interviene anche un maldestro tweet del nuovo presidente Marcello Foa, in missione a Gerusalemme. Il tweet con il quale il presidente della Rai ricorda il 16 ottobre del ’43 finisce nel mirino del Pd. «Sono – aveva scritto Foa su Twitter – a Gerusalemme alle celebrazioni per il 65esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma». Il Pd, per voce del capogruppo in Commissione Esteri, Lia Quartapelle, rimprovera a Foa l’uso di quel «celebrare», poco opportuno visto che si parla di una pagina tra le più tragiche della nostra Storia. «Davvero pensa il presidente Foa che il 16 Ottobre sia da celebrare?»
Pier Francesco Borgia, il Giornale