Nel 1973 l’attivista nativa americana ritirò la statuetta al posto dell’attore e venne offesa, fischiata insultata. A quasi cinquant’anni di distanza, Academy of Motion Picture Arts and Sciences (l’organizzazione che assegna gli Osca) si è scusata per l’accaduto con una lettera inviata lo scorso 18 giugno
Sacheen Littlefeather (in foto) è diventata celebre in tutto il mondo per essere salita sul palco degli Oscar nel 1973 a rifiutare, per conto di Marlon Brando, la statuetta vinta dal divo americano per la sua interpretazione di Don Vito Corleone nel film Il Padrino di Francis Ford Coppola. L’attivista nativa americana, aveva allora 26 anni e venne mandata sul palco da Brando, per leggere un discorso proprio a difesa dei nativi fu fischiata da parte della platea, e oggi, quasi 50 anni dopo, sono arrivate le scuse dell’associazione che assegna i premi Oscar. L’Academy ha sottolineato che Littlefeather ha subito abusi “ingiustificati e ingiustificati” dopo il suo breve discorso.
“Non avrei mai pensato di vivere abbastanza per vedere il giorno in cui avrei ascoltato tutto questo”, ha detto con ironia Littlefeather al sito americani Hollywood Reporter. Presentandosi a nome di Brando – che aveva scritto “un lunghissimo discorso” – Littlefeather aveva detto brevemente al pubblico “che lui con grande dispiacere non può accettare questo premio molto generoso”. “E le ragioni di ciò sono il trattamento riservato agli indiani d’America oggi dall’industria cinematografica e televisiva, e anche dai recenti avvenimenti a Wounded Knee”, ha detto – in riferimento a un violento scontro con gli agenti federali in un sito di notevole importanza per il popolo Sioux. Venendo accolta da fischi e pochi applausi del pubblico. Successivamente sono circolate malignità secondo cui la donna fosse solo un’attrice arrivista, o addirittura l’amante di Brando. “L’abuso che hai subito… è stato ingiustificato e ancora ingiustificato”, ha scritto David Rubin, ex presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, in una lettera a Littlefeather resa pubblica oggi. Rubin ha affermato che il discorso alla 45ª edizione degli Academy Awards “continua a ricordarci la necessità del rispetto e l’importanza della dignità’ umana”. L’Academy Museum of Motion Pictures ospiterà un evento a settembre, in cui Littlefeather parlerà della suaapparizione agli Oscar del 1973 e del futuro della rappresentazione indigena sullo schermo. In risposta alle scuse, ha chiosato: “Noi indiani siamo persone molto pazienti – sono passati solo 50 anni!”, aggiungendo che mantenere il senso dell’umorismo è “il nostro metodo di sopravvivenza”.