(di Federica Zito) Sono passati pochi giorni dai funerali di Silvio Berlusconi, tante polemiche continuano ad aggirarsi attorno a questo giorno, l’ultima è la lite tra la giornalista del TG5 Elena Guarnieri e i giornalisti Selvaggia Lucarelli e Fabio Salamida.
Il motivo della lite? Il TG5 era in diretta per tutto il funerale dell’ex Premier e proprio durante l’attesa del feretro, dalla folla davanti al Duomo di Milano si è alzato un coro che urlava :“Chi non salta comunista è” e la giornalista si è commossa. I telespettatori sin da subito hanno notato questa reazione da parte della Guarnieri che subito dopo i funerali ha specificato che non si è trattato di commozione per il coro ma è stata una mera coincidenza, una coincidenza però che ha portato a far diventare il video di questa scena virale sul web.
Non è mancata subito la reazione di Selvaggia Lucarelli che ha commentato con un emoticon “indignata” l’accaduto e di Fabio Salamida che attraverso i social ha così commentato la reazione della giornalista: “Appena partirà ollellè ollallà faccela vede e faccela toccà dovranno interrompere il collegamento perché inizierà a piangere a dirotto”.
La risposta dura della Guarnieri non si è però fatta attendere: “I giornalisti faziosi. Quelli e quelle che difendono le donne a parole ma a fatti le sbeffeggiano, quelle giornaliste pronte a scagliarsi contro gli uomini accusandoli di sessismo, a seconda di chi è la donna sbeffeggiata. Maestre e maestri di giornalismo che inseguendo i like, tagliano ad hoc i video per farli sembrare qualcosa che non è. Questi sono solo sciacalli (entrambi i signori sopra iscritti all’ordine dei giornalisti)”.
Uno sfogo da parte della giornalista verso i colleghi che lascia intendere rabbia e delusione, riaffermando che la sua commozione non era legata al coro ma alla situazione che essa stessa stava vivendo. Ha ribadido il fatto commentato poi un post condiviso dal Salamida: “Un altro che abbocca ai video tagliati in rete. Un altro che non ha visto la diretta e parla. Ma chi mai potrebbe commuoversi per il coro? Al massimo mettersi a ridere. E ci credete pure. Ridicoli veri”.
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