Il rinnovamento del Costanzi tra bilanci, diagnosis ricerca e capolavori
Aria di novità al Teatro dell’Opera. La presentazione della stagione invernale ed insieme anche di quella estiva di Caracalla 2016 (fatto alquanto eccezionale) è stata l’occasione, dinanzi al sindaco Marino e all’assessore regionale Ravera, per fare il punto sulla situazione del Teatro che sembra ormai navigare in acque certo più tranquille di quelle dello scorso anno. Le intenzioni le chiarisce il sovrintendente Carlo Fuortes che lascia ora l’incarico di ad di Musica per Roma, vista la nomina nel pomeriggio di ieri del cinquantenne spagnolo José Ramon Dosal Noriega, laureato in legge con master in management dello spettacolo, vincitore del bando di concorso, che gode di esperienze compiute come organizzatore di eventi a Madrid (Palazzo dello Sport), Buenos Aires (Coliseo) e Barcellona (Teatre Musical).
Fuortes sottolinea il ruolo della centralità dell’Opera nella città di Roma ed il raggiunto pareggio di bilancio grazie alla legge Bray. «Il motto dello scorso anno “Roma Opera aperta” – dice Fuortes – è un progetto di Teatro delineato in molti modi non solo nella stagione con molte nuove regie, coproduzioni e nuovi allestimenti, ma anche con l’omaggio a Rossini nel bicentenario del Barbiere . Ci sarà poi una stagione sinfonica non tradizionale. Il ruolo nuovo del Teatro è anche legato alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovamento e a due progetti che mirano a segnalare nuovi talenti con un Festival di teatro contemporaneo e La fabbrica dell’Opera con giovani arruolati nel progetto».
Interessante anche l’attenzione prestata agli under 26, che godranno di prezzi di favore per le generali e potranno acquistare a 15 euro mezz’ora prima delle recite i biglietti invenduti.
Nel cartellone figurano 10 titoli lirici più 3 di Caracalla (Aida che torna dopo anni, la ripresa della Bohème, la Butterfly della Fura dels Baus oltre al balletto Romeo e Giulietta di Nureyev) oltre ai 4 titoli di balletto: 100 recite in tutto con un aumento produttivo del 40% in soli due anni.
L’inaugurazione il 27 novembre avverrà con The Bassarids di Henze (testo di Auden e regia di Mario Martone) a riprova di una rinnovata attenzione verso il contemporaneo attestata anche dall’inserimento nella direzione artistica di Giorgio Battistelli. Regia griffata ( quella di Emma Dante) poi anche per la Cenerentola di Rossini (dal 23 gennaio) con la direzione del lanciatissimo Alejo Perez mentre il Barbiere di Siviglia (11 febbraio) sarà affidato alla esperienza direttoriale di Renzetti e alla regia di Livermore. Dopo 21 anni tornerà in scena, ma in una coproduzione con la English National Opera, il Benvenuto Cellini di Berlioz (dal 22 marzo) con la regia del cineasta Terry Gilliam e la direzione musicale di Roberto Abbado. Atteso al debutto romano l’innovativo regista Damiano Michieletto con il Trittico di Puccini ( dal 17 aprile) sotto la guida musicale del giovane Rustioni, mentre quasi una rarità sarà la belcantistica Linda di Chamounix di Donizetti in coproduzione col Liceu di Barcellona nella interpretazione di Jessica Pratt (dal 17 giugno).
Una vera chicca, dopo l’estate, il Dido and Aeneas di Purcell (dal 14 settembre) firmato Sasha Waltz con la sua compagnia e la Akademie für Alte Musik di Berlino e per chiudere Un ballo in maschera (dal 16 ottobre) con regia di Muscato e direzione di Lopez Cobos.
Tra tradizione e modernità si muove la stagione della danza disegnata da Eleonora Abbagnato: allo Schiaccianoci natalizio coreografato da Giuliano Peparini, noto per la partecipazione ad Amici di Maria de Filippi, e al Lago dei cigni (27 settembre) ridisegnato da Christopher Wheeldon rispondono una serata consacrata a un poker di coreografi come Balanchine (Serenade), al direttore del ballo dell’Opéra Millepied (Closer) su musica di Glass, a Forsythe e Nureyev (terzo atto di Raymonda) ed il classico Le Parc di Preljocaj (5 maggio).
Soddisfatto anche il sindaco Marino che ha sottolineato la crescita del 60% dello sbigliettamento in questo primo trimestre con l’introito di un milione e 800mila euro in più. «Bisogna investire sull’opera e sulla cultura – ha detto il sindaco – ma importante è anche come si investe» ed ha lodato il found raising aggressivo che ha consentito al Comune di far scendere da 22 a 15 milioni il contributo al Costanzi.
Il progetto Opera Camion porterà infine la lirica nelle piazze.
(Di Lorenzo Tozzi)