Lino Banfi parla della sua vita e dell’amore con la moglie Lucia cui è legato da 67 anni, dieci di fidanzamento e 57 di matrimonio.
Dalle fughe d’amore fino alla malattia della donna, affetta da problemi neurologici: “Un po’ di tempo fa mi ha chiesto: E se un giorno non ti dovessi più riconoscere?”. Le ho risposto stringendola: “Vorrà dire che ci presenteremo di nuovo”.
L’attore si racconta in un’intervista al nuovo 7, il magazine del Corriere della Sera. Ricordando gli esordi difficili da giovanissimo attore perennemente al verde: “A diciassette anni decisi di seguire una compagnia teatrale. Lucia rimase a Canosa. Ogni tanto ci scambiavamo una lettera. Lei mi mandava qualche soldo. Era parrucchiera e io avevo sempre bisogno di quattrini. A Milano facevo una vita miserabile. Dormivo nei treni fermi in stazione coprendomi con un cartone. Mangiavo quel che capitava: per un periodo riuscii a ingannare un macellaio fingendomi nordico per chiedere gli scarti di polmone da dare al gatto. Ma in realtà li mangiavo io. Quando un vicino gli disse che ero pugliese, mi cacciò via dicendomi ‘torna nella giungla, scimmia’. Mi feci pure togliere le tonsille per poter trascorrere qualche giorno in ospedale con pasti caldi gratis”.
Alessandro Pagliuca, ilgiornale.it